Papa Francesco: “l’algoritmo è standard, il cuore no”. Cita i panzerotti fatti in casa

L’algoritmo è “standard”, il cuore no. Lo scrive il Papa, nella sua quarta enciclica, “Dilexit nos”, in cui partendo da Omero e Platone e citando tra gli altri Heidegger e Dostoevskij afferma che, “in ultima analisi, io sono il mio cuore, perché esso è ciò che mi distingue, mi configura nella mia identità spirituale e mi mette in comunione con le altre persone”. “L’algoritmo all’opera nel mondo digitale dimostra che i nostri pensieri e le decisioni della nostra volontà sono molto più standard di quanto potremmo pensare”, il grido d’allarme di Francesco: “Sono facilmente prevedibili e manipolabili. Non così il cuore”, che “ci conduce al centro intimo della nostra persona, ci permette anche di riconoscerci nella nostra interezza e non solo in qualche aspetto isolato”. “Il cuore rende possibile qualsiasi legame autentico, perché una relazione che non è costruita con il cuore è incapace di superare la frammentazione dell’individualismo”, spiega il Papa: “L’anti-cuore è una società sempre più dominata dal narcisismo e dall’autoreferenzialità”. Il cuore, inoltre, “è capace di unificare e armonizzare la propria storia personale, che sembra frammentata in mille pezzi, ma dove tutto può avere un senso”. “Nell’era dell’intelligenza artificiale, non possiamo dimenticare che per salvare l’umano sono necessari la poesia e l’amore”, la tesi di Francesco, che cita gesti quotidiani appresi dall’infanzia, come l’uso della forchetta per sigillare i bordi di quei panzerotti fatti in casa con le nostre mamme o nonne.

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