Migranti: Als Mcl oggi in audizione alla Camera. “Corridoi lavorativi ed economia legale, le proposte per le modifiche al Decreto Flussi”

Questa mattina il presidente di Als Mcl (Associazione Lavoratori Stranieri – Movimento Cristiano Lavoratori) Paolo Ragusa ha partecipato a un’audizione informale con la I Commissione (Affari Costituzionali) della Camera dei Deputati, presieduta dall’on. Nazario Pagano, nell’ambito dell’esame del disegno di legge per convertire in legge il D.L. n. 145 sulle “Disposizioni urgenti in materia di ingresso in Italia di lavoratori stranieri, di tutela e assistenza alle vittime di caporalato, di gestione dei flussi migratori e di protezione internazionale, nonché dei relativi procedimenti giurisdizionali”.
“Le novità introdotte dal D.L. – commenta Paolo Ragusa –, come ad esempio la precompilazione delle domande di nulla osta o la proporzionalità tra fatturato aziendale e richiesta di ingressi, rafforzano le pratiche di legalità nella gestione dell’ingresso regolare della forza lavoro straniera in Italia. Il provvedimento, sebbene presenti margini di miglioramento, è quindi molto apprezzabile, ma migliorabile”.
“Le previsioni restrittive – continua Ragusa – per le imprese che disattendono l’impegno ad assumere, vanno accompagnate da un’ulteriore misura che eviti agli immigrati che fanno ingresso regolare di scivolare nella clandestinità. Serve, ad esempio, riconoscere un permesso di soggiorno per attesa occupazione a beneficio di coloro che arrivati in Italia non trovano più l’impresa che si era impegnata ad assumerli; ai lavoratori stranieri va riconosciuto il diritto ad aprire un conto corrente già nella fase del loro primo ingresso, in attesa del rilascio del permesso di soggiorno per lavoro stagionale; le aziende devono poter usare sistemi tracciabili per pagare i dovuti emolumenti. È, insomma, fondamentale tutelare i diritti delle persone e sostenere l’economia legale del nostro Paese”.
“Siamo inoltre convinti – prosegue Ragusa – che occorra alimentare un sistema di ingresso regolare in Italia in deroga alle quote del decreto flussi, puntando sulla formazione dei lavoratori stranieri nei Paesi Terzi. Per fare ciò servono investimenti di risorse pubbliche sui cosiddetti “corridoi lavorativi”. In particolare, è necessaria l’istituzione di fondi dedicati a beneficio degli enti che presentano programmi di formazione professionale e civico-linguistica”. “Tutte queste proposte – conclude Ragusa – le abbiamo presentate oggi alla Commissione, sperando che possano essere accolte andando a perfezionare un decreto legge che già ha fatto importanti passi avanti, ma che può risultare ancora più incisivo su un tema che riguarda tutti noi e il nostro futuro”.

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