Lebbra: Lissoni (Aifo), “non spegnere i riflettori su questa malattia curabile ma ancora troppo diffusa nei Paesi più vulnerabili”

(Foto Aifo)

Le strategie globali dell’Oms per l’eliminazione della lebbra si sono concentrate sul sostegno ai servizi di trattamento per garantire la diagnosi precoce e migliorarne la qualità. Dai dati raccolti nell’ultimo rapporto dell’Oms sull’andamento della lebbra nel mondo “si evince però che è ancora in crescita il numero delle persone che presentano gravi disabilità al momento della diagnosi: nel 2023, tra le persone diagnosticate, 9.729 (5,3 %) presentavano disabilità gravi, di cui 266 bambini/e (2,7 %), mentre nel 2022 erano 9.557 – sottolinea oggi in una nota l’Aifo -. Ciò indica che, ancora oggi, a causa della scarsa conoscenza dei sintomi della malattia all’interno delle comunità, delle difficoltà di accesso e della scarsa qualità dei servizi di trattamento, la diagnosi avviene tardivamente e in molti casi la persona colpita dalla malattia si presenta già con disabilità fisiche irreversibili”. In linea con la strategia dell’Oms, Aifo attua a livello comunitario azioni di educazione sanitaria per promuovere la diagnosi precoce delle persone colpite.
Il rapporto dell’Oms conferma inoltre che vi sono diversi Paesi in cui si segnalano ancora discriminazioni nei confronti dei malati di lebbra o hanno leggi che consentono discriminazioni basate sulla malattia. Per questo “l’impegno di Aifo nel mondo si concentra sull’interruzione della trasmissione della lebbra, ma anche nel prevenire le disabilità ed eliminare le discriminazioni nei confronti delle persone colpite, oltre il pregiudizio e lo stigma, promuovendo l’inclusione sociale per ridare dignità di persona a coloro a cui non è riconosciuta per una malattia”, dichiara il presidente di Aifo, Antonio Lissoni.
L’Aifo gestisce attualmente iniziative di controllo ed eliminazione della lebbra in quattro Paesi (India, Brasile, Mozambico, Guinea Bissau) promuovendo un approccio olistico che include, in linea con gli obiettivi dello sviluppo sostenibile (Sdg 2030), include riabilitazione fisica delle persone con disabilità, educazione sanitaria e informazione per la popolazione, riabilitazione e inclusione socioeconomica e difesa delle persone colpite e delle loro famiglie. L’Aifo nei progetti di controllo della lebbra segue Road Map 2021-2030 per il controllo delle Malattie tropicali neglette, strategia sviluppata dall’Oms che comprende anche una Strategia globale della lebbra (Towards zero leprosy, 2021-2030). Gli obiettivi sono “la diminuzione significativa dei casi diagnosticati ogni anno, la riduzione delle persone che presentano disabilità gravi al momento della e del numero di bambini infetti”.
“Come Aifo siamo impegnati ogni anno anche in Italia in attività di lotta alla lebbra e di sensibilizzazione. Il prossimo 26 gennaio 2025, celebreremo la 72ª Giornata mondiale dei malati di lebbra per ribadire con sempre maggiore convinzione che non bisogna abbassare i riflettori su questa malattia curabile la cui catena di trasmissione nei Paesi più vulnerabili è ancora attiva e va interrotta subito”, conclude Lissoni.

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