Economia cooperativa: Mattarella, “sfida è essere pungolo di qualità per l’intero sistema”. “Sostenere con forza esperienze che utilizzano terre ed immobili confiscati a mafia”

“La cooperazione – elemento di democrazia economica – unisce due valori di grande rilievo costituzionale, il principio di libertà di impresa e il principio di uguaglianza”. Lo ha ricordato questa mattina a Bologna il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo alla cerimonia di inaugurazione della Biennale dell’Economia cooperativa.
“L’esperienza dei decenni che sono alle nostre spalle – ha osservato il Capo dello Stato – ci dice che la visione della cooperazione come impresa residuale – sostanzialmente supporto a economie deboli, ad aree fragili – ha lasciato il posto a un ‘terzo genere’ di impresa fra privata e pubblica, suscettibile di operare – l’Europa lo dimostra – a ogni livello di potenzialità economico”. “Cos’è l’economia se non l’organizzazione della risposta ai bisogni della comunità? A cosa servirebbe, altrimenti, diversamente?”, ha domandato, per poi sottolineare che “all’impresa cooperativa la Repubblica indica un fine: l’utilità sociale”.
Rilevando che anche in questo ambito “rimane ancora molta strada da fare” nell’attuazione del dettato costituzionale, “ma – ha notato – la direzione del percorso è senza equivoci”, Mattarella ha evidenziato che “la cooperazione, e più in generale l’economia civile, sono davanti a una sfida. Essere più di un pungolo di qualità per l’intero sistema economico. Produrre risultati, nei diversi campi di attività, che rechino vantaggio al modello sociale”. “Questo – ha sottolineato – richiede innovazione, intelligenza, coraggio. Perché è evidente che il mondo sta correndo e molte modalità del passato sono difficilmente ripetibili”. Per il presidente, “la modernità e la capacità dell’impresa cooperativa sta anche in queste sue attitudini: di aggiornare le condizioni anche nella capacità di concorrere a rammendare il tessuto sociale”. “Di grande significato ed emblematica – ha proseguito – è l’esperienza delle cooperative che utilizzano le terre e gli immobili confiscati alla mafia. Esperienze non facili, da sostenere con forza. Accanto ai valori economici di queste realtà, ancor più grande è certamente la loro portata sociale”.
Rimarcando che “la cooperazione non vive fuori dal mercato” ma “sta nel mercato” grazie anche ad una “storia di sacrifici, di progressi, di cadute drammatiche come avvenne con l’avvento del fascismo, nel segno di una cieca violenza”. “Motrici di cambiamento, fattori di equilibrio e di inclusione, strumenti di promozione di uguaglianza, elementi del capitale sociale del Paese: il movimento cooperativo, le cooperative, sono protagoniste nella edificazione della Repubblica”, ha concluso Mattarella esprimendo “auguri per la crescita della cooperazione, nella costante corrispondenza ai suoi valori di solidarietà”.

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