“L’Enciclica offre la chiave di lettura dell’intero magistero di questo Papa, come ci fa capire lui stesso”. Lo ha detto mons. Bruno Forte, teologo, arcivescovo di Chieti-Vasto, presentando in sala stampa vaticana la quarta enciclica di Papa Francesco, “Dilexit nos”. “Lungi dall’essere un magistero schiacciato sul sociale, come a volte è stato maldestramente inteso, il messaggio che questo Papa ha dato e dà alla Chiesa e all’intera famiglia umana nasce da un’unica sorgente, presentata qui nella maniera più esplicita: Cristo Signore e il Suo amore per tutta l’umanità”, ha detto il presule: “È la verità per cui Jorge Mario Bergoglio ha giocato tutta la Sua vita e continua a spenderla con passione nel suo ministero di vescovo di Roma e pastore della Chiesa universale”. Nella prima nota del testo, ha fatto notare Forte, il Santo Padre rivela che buona parte delle riflessioni dl primo capitolo “si sono lasciati ispirare da scritti inediti del padre Diego Fares”, recentemente scomparso. “Tutto ciò che viviamo è unificato nel cuore”, ha osservato il teologo presentando il testo papale: “le tante piccole cose che fanno la vita, come le grandi ferite prodotte dalle guerre, dalle violenze, dalle infermità e dalla morte, ci toccano nel cuore. Chi non lo percepisce mostra di essersi inaridito”. Tra le figure citate, quella di John Henry Newman, che aveva assunto come suo motto l’espressione “cor ad cor loquitur”. Di fronte ad una “forte avanzata” della secolarizzazione, che “aspira ad un mondo livero da Dio”, la devozione al Sacro Cuore “ci aiuta a mettere al centro di tutto l’amore”.