“La Costituzione era il progetto per trasformare l’Italia, una volta conquistata la libertà e scelto di procedere sul terreno dei diritti sociali, come parte essenziale della condizione di cittadinanza. La Carta reca, fortemente impressi, quattro caratteri. È una Costituzione ‘lavorista’, sin dal primo articolo. È una Costituzione ‘personalista’, con la persona, le formazioni sociali in cui questa si esplica, e con i suoi diritti, come essenza dell’ordinamento. È una Costituzione ‘autonomista’, che affida alle autonomie locali, con il criterio della sussidiarietà, la responsabilità di dare risposte ai cittadini. È una Costituzione ‘antifascista’, che si fonda sulla lotta di Liberazione, matrice di libertà e democrazia”. Lo ha ricordato questa mattina a Bologna il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intervenendo alla cerimonia di inaugurazione della Biennale dell’Economia cooperativa.
“Riconoscere” – ha spiegato il Capo dello Stato – “significa identificare qualcosa che già esiste. Il valore di uomini e donne che, insieme, han voluto costruire una componente dell’Italia, mettendo in comune le loro attitudini professionali, il loro lavoro, per corrispondere a bisogni presenti nella società. Mantenere dignitosamente le proprie famiglie, combattendo la disoccupazione e la sottoccupazione, con le cooperative di produzione e lavoro, con quelle agricole. Permettere la acquisizione di beni di consumo al di fuori di logiche speculative e di accaparramento in tempi difficili. Promuovere il risparmio e porlo a disposizione della crescita delle comunità”. “I Costituenti – ha aggiunto – non si limitarono a ribadire ruolo e importanza della cooperazione nella costruzione di una democrazia economica. Nei loro confronti attribuirono alle istituzioni e alle politiche pubbliche il compito di promuovere e favorire l’‘incremento’ della cooperazione e, al tempo stesso, di assicurarne ‘con i controlli opportuni, il carattere e le finalità’”.