(Strasburgo) “C’è una persecuzione nei miei confronti. Un accanimento politico e questi attacchi hanno lo scopo di impedirmi di svolgere il mio mandato da europarlamentare”. Lo ha dichiarato oggi nel corso di una conferenza stampa a Strasburgo la deputata italiana Ilaria Salis. “Rischio fino a 24 anni di carcere, pena assolutamente sproposita rispetto ai reati contestati, in un Paese dove non ci sono condizioni minime per un processo equo”. Le autorità ungheresi, che hanno detenuto a lungo, e in condizioni durissime, la Salis, hanno chiesto al Parlamento europeo di revocarle l’immunità così da processarla a Budapest. A questo proposito la Salis ha tenuto a spiegare nuovamente la sua posizione.
“Sono stata arrestata l’11 febbraio 2023 a Budapest durante una retata della polizia in occasione delle manifestazioni antifasciste contro la Giornata dell’onore”, che la Salis ritiene “una vergognosa commemorazione, dove ogni anno si radunano migliaia di neonazisti provenienti da tutta Europa”. Racconta di essere stata fermata, ammanettata, di non aver compiuto alcuna reazione; “poi sono stata accusata in modo arbitrario di fatti avvenuti nei giorni precedenti, rispetto ai quali io sono innocente, come ho sempre dichiarato. Non ci sono prove contro di me. Non sono stata riconosciuta tra gli aggressori né dalle vittime, né dai testimoni. Tuttavia, sono stata detenuta in custodia cautelare in carcere in Ungheria per oltre 15 mesi, in condizioni detentive disumane e degradanti”. “Non ho avuto la possibilità di comunicare, neanche con la mia famiglia, per più di sei mesi. Sono stata sottoposta a ripetuti interrogatori che miravano a fabbricare una confessione. Per tutto il periodo l’alimentazione, i prodotti igienici sono sempre stati carenti. Sono stata chiusa in cella per 23 ore al giorno. Ero in una condizione che si configura come tortura bianca”.
Poi precisa: “Questa persecuzione, cominciata durante la mia detenzione e durante il mio processo, ha assunto poi i connotati di un vero e proprio accanimento quando sono stata eletta come europarlamentare. I continui attacchi contro di me, che sono pretestuosi, hanno lo scopo di impedirmi di svolgere il mio mandato”. Salis ha quindi raccontato di attacchi verbale violenti nell’emiciclo dell’Europarlamento da parte di deputati ungheresi e dello stesso premier Viktor Orban in occasione della sua recente visita a Strasburgo.
Ha specificato: “Viktor Orban, in visita in Italia a settembre, offendendo insieme a me anche tutto il Paese, ha affermato che venire in Ungheria in modo organizzato e commettere atti di violenza contro cittadini che camminano per strada e poi essere eletti al Parlamento europeo è nello stile italiano”. Infine: “Io andrò avanti con il mio lavoro e auspico che il Parlamento non ceda di fronte alla prepotenza di un Governo autoritario”.