(Strasburgo) “La tutela della libertà di stampa è un impegno importante, queste giornate che dedichiamo alla tutela del giornalismo investigativo non sono soltanto un rituale in memoria e ricordo di Daphne Caruana Galizia, ma rappresentano un’azione pienamente inserita nel mandato politico che in questa legislatura siamo chiamati a compiere”. Con queste parole Pina Picierno (nella foto), vicepresidente del Parlamento europeo a capo del gruppo di lavoro dell’Ufficio di presidenza sulla comunicazione, ha aperto il seminario “Safeguarding media freedom” che anticipa al Parlamento europeo di Strasburgo la cerimonia del Premio “Daphne Caruana Galizia” per il giornalismo, prevista per il tardo pomeriggio.
“Ogni anno le sfide si moltiplicano, nemici nuovi e antichi cercano di insidiare i beni più preziosi che abbiamo: Stato di diritto e democrazia, erosi in modo consapevole dalle autocrazie che in questi anni hanno cercato di mettere in discussione il tessuto di libertà dei nostri Paesi”. Picierno ha ricordato Caruana Galizia come un esempio di “orgoglio e coraggio” che con la sua esperienza ha dimostrato come “in nessun Paese, nemmeno nel cuore della nostra Europa, si può essere immuni all’erosione dei principi democratici”.
Nella sala conferenze al secondo piano dell’Eurocamera, seduto in prima fila c’è anche Matthew Caruana Galizia, figlio di Daphne, ed è a lui che si rivolge la vicepresidente Picierno: “Prima di essere uccisa, Daphne è stata diffamata come donna e giornalista, vilipesa persino da morta e la sua solitudine interroga ancora oggi l’Europa intera. Chi non è stato dalla parte di Daphne oggi si trova dalla parte di quei sistemi criminali che vorrebbero intrappolare il nostro continente in una rete vicina anche ai sistemi liberali, ma la democrazia quando è forte non permette sconti”.