Liste d’attesa: Cartabellotta (Gimbe), “urgente investire su personale sanitario. Senza risorse ddl rischia di rimanere scatola vuota”

“È urgente investire sul personale sanitario, sia per incrementare l’attrattività della carriera nel Ssn, aumentando i salari e migliorando le condizioni di lavoro, sia in termini di valorizzazione professionale. Attualmente, il Ssn sta affrontando una crisi del capitale umano senza precedenti che riguarda non solo la carenza di medici e, soprattutto, di infermieri ed altri professionisti sanitari, ma anche la loro motivazione personale, fortemente in calo dopo la pandemia”. Lo sostiene Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, esponendo le principali criticità emerse dall’analisi Gimbe del testo del ddL anti-liste d’attesa, insieme ad alcune proposte, in audizione davanti alla Commissione Affari sociali del Senato. “Un’ulteriore pressione sui professionisti in servizio senza un adeguato ricambio generazionale e incentivi appropriati – avverte Cartabellotta – rischia di far aumentare i fenomeni di fuga dal Ssn, già in preoccupante crescita”.
Per il presidente della Fondazione Gimbe, “è essenziale superare la ‘visione prestazionistica’ del Ssn, per riportare al centro delle attività dell’organizzazione i bisogni di salute e la presa in carico dei pazienti, in particolare quelli cronici. Per farlo, è necessaria una governance più snella e una leale collaborazione tra Stato e Regioni, superando i numerosi attriti che spesso rallentano l’implementazione delle politiche sanitarie”.
“Il disegno di legge – conclude – integra il dl liste di attesa offrendo diversi strumenti per la governance nazionale. Tuttavia la sua attuazione appare troppo macchinosa, con tempi medio-lunghi, ostaggio di numerosi decreti attuativi e che richiedono la stretta collaborazione di Regioni e Aziende sanitarie. Il ddL 1241, di fatto, non introduce interventi efficaci per ridurre la domanda inappropriata mentre, sul fronte del potenziamento dell’offerta, ad invarianza di risorse punta esclusivamente su specialisti ambulatoriali convenzionati e privato accreditato, oltre che su contratti flessibili. Scelta imposta dalla necessità di tamponare l’emergenza in assenza di investimenti mirati, per i quali sarà necessario attendere il testo della Legge di Bilancio 2025: senza risorse dedicate saremo ancora una volta di fronte a un’occasione mancata. Perché se aumentare le risorse senza riforme rischia di alimentare sprechi e inefficienze, le riforme senza risorse rimangono inevitabilmente scatole vuote”.

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