Diocesi: Asti, la mostra “Aiutati che Dio ti aiuta” visitabile fino al 26 ottobre al santuario della Beata Vergine del Portone

Sarà visitabile fino a sabato 26 ottobre la mostra “Aiutati che Dio ti aiuta” dedicata agli ex voto presenti nel santuario della Beata Vergine del Portone di Asti e realizzata nell’ambito di “Asti Si’Cura”, la serie di eventi organizzati dalla Prefettura di Asti in occasione della Settimana europea per la sicurezza e la salute sul lavoro.
In coerenza con il tema dell’iniziativa – si legge in un comunicato diffuso dalla diocesi – la mostra rende fruibili ai visitatori ex-voto raffiguranti scene di vita lavorativa di inizio Novecento, realizzati in ringraziamento per aver evitato la morte o un infortunio grave, affiancati a pannelli che illustrano l’evoluzione dell’ex-voto dal Cinquecento all’età contemporanea.
Curatore della mostra è Renato Grimaldi, docente dell’Università di Torino, che ha analizzato più di 10mila tavolette votive presenti in tutta Italia. Lo stesso ha evidenziato come i primi esemplari riguardassero in buona parte la guarigione dalle malattie, mentre, nei secoli più vicini ai nostri giorni, insieme agli incidenti di viaggio, i contenuti più rappresentati riguardassero gli infortuni sul lavoro.
Oltre ai saluti del rettore del santuario, don Simone Unere, l’inaugurazione – che si è tenuta lunedì – è stata arricchita dalla riflessione del vescovo di Asti, mons. Marco Prastaro, che ha sottolineato l’importanza di un mondo lavorativo sicuro, in cui non si debba ricorrere all’intervento miracoloso per evitare gravi infortuni, ribadendo, sulla base dell’insegnamento della dottrina sociale della chiesa, che il lavoro, la salute e la sicurezza del lavoratore superano di gran lunga il valore di ogni guadagno e della logica del profitto. Parole – viene sottolineato nel comunicato – riprese da Stefano Calella, presidente del Comitato consultivo provinciale dell’Inail e segretario generale della Cisl di Asti e Alessandria, al quale spetta mostrare un dato non ancora confortante: a fronte di una crescente digitalizzazione dell’attività lavorativa, accanto a disturbi derivanti dall’esposizione ai mezzi informatici, in Italia il numero di morti sul lavoro non diminuisce, e se nello sviluppo manifatturiero l’Italia in Europa è seconda soltanto alla Germania, il numero di morti sul lavoro nel nostro Paese supera del triplo quelli tedeschi.
Sarà possibile visitare la mostra, con i seguenti orari: da mercoledì 23 a venerdì 25, dalle 9 alle 12, e sabato 26 ottobre, dalle 16 alle 19. L’iniziativa è stata realizzata dalla Pastorale sociale e del lavoro della diocesi di Asti e dal santuario della Beata Vergine del Portone, con la collaborazione del Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’educazione dell’Università di Torino, delle Acli provinciali di Asti e della Fondazione Centro studi Alfieriani.

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