Ci vuole un piano Marshall per la prevenzione. L’ha chiesto poco fa in conferenza stampa la presidente facente funzione della Regione Emilia Romagna, Irene Priolo, parlando della situazione dopo l’alluvione dello scorso fine settimana. Eventi disastrosi che si moltiplicano nel giro di poco tempo, segno che il clima cambiato ha modificato anche il meteo. Due alluvioni nel maggio 2023, una a settembre scorso e un’altra pochi giorni fa. Questa ha interessato un territorio che va “da Cesenatico fino a Parma”, ha sottolineato la presidente, per fare intendere la vastità dei fenomeni e anche le difficoltà nel mettere in piedi la macchina dei soccorsi e della ricostruzione.
Priolo che non ha partecipato a Bari al Festival delle Regioni e delle Province autonome in corso fino a domani. La presidente ha chiesto ai colleghi di impegnarsi per la definizione di un programma di ampio respiro per salvaguardare il territorio che si sta mostrando fragile nei confronti di un clima del tutto cambiato in breve tempo.
Pier Paolo Alberoni di Arpae ha detto che un mare Adriatico molto caldo crea un surplus di evaporazione con le conseguenze che poi si sono viste. “Oggi poi piove sul bagnato, con terreni intrisi d’acqua, non in grado di accoglierne altra. E comunque, il sistema idrico in essere non è in grado di smaltire 150 millimetri di pioggia che cadono in poche ore”.
Questa volta, come nel caso di Cesenatico, ha detto ancora Priolo, l’acqua è arrivata dai tombini e dalla rete che è come esplosa. In tutto il bolognese sono caduti da 120 a 150 millimetri di pioggia in 4-6 ore. In alcuni casi si è arrivati a 168 millimetri. “Le manutenzioni non bastano più. Serve un piano straordinario”, ha aggiunto Priolo che ha chiesto al commissario Francesco Paolo Figliuolo di approvare quanto prima il Piano speciale da 119 milioni di euro.