Papa Francesco: “Dio accoglie tutti, sempre, per questo dobbiamo perdonare tutti e sempre”

“Offrire il suo contributo perché si realizzi una Chiesa sinodale in missione, che sappia uscire da se stessa e abitare le periferie geografiche ed esistenziali avendo cura di stabilire legami con tutti in Cristo nostro fratello e Signore”. È questo, ha detto il Papa prendendo la parola in apertura dei lavori, lo scopo della seconda sessione del Sinodo sulla sinodalità, in corso in Vaticano fino al 27 ottobre. “Lo Spirito Santo ci accompagna sempre”, ha ribadito ancora una volta Francesco: “È consolazione nella tristezza e nel pianto, soprattutto quando – proprio per l’amore che nutriamo per l’umanità – di fronte alle cose che non vanno bene, alle ingiustizie che prevalgono, all’ostinazione con cui ci opponiamo a rispondere con il bene di fronte al male, alla fatica di perdonare, all’assenza di coraggio nel cercare la pace, siamo presi dallo sconforto, ci sembra che non ci sia più niente da fare e ci consegniamo alla disperazione. Lo Spirito Santo asciuga le lacrime e consola perché comunica la speranza di Dio. Dio non si stanca, perché il suo amore non si stanca”. “Lo Spirito Santo penetra in quella parte di noi che spesso è tanto simile alle aule dei tribunali, dove mettiamo gli imputati alla sbarra e formuliamo i nostri giudizi, per lo più di condanna”, l’altro esempio scelto dal Papa: “Dio accoglie tutti, sempre, e a tutti offre nuove possibilità di vita, fino all’ultimo momento. È per questo che noi dobbiamo perdonare tutti e sempre, consapevoli che la disposizione a perdonare nasce dell’esperienza di essere stati perdonati”.

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