Brasile: vescovi su attacchi contro pescatori nel Nordest, “con la crescita di grandi progetti turistici, aumenta la violenza. Istituzioni intervengano”

La Commissione regionale per l’azione di cambiamento sociale della Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile (Cnbb) – Nordest 2 ha firmato una lettera di condanna degli attacchi che si stanno verificando contro la comunità tradizionale di pescatori di Santo Amaro, a Sirinhaém, sulla costa meridionale del Pernambuco. Il documento, pervenuto al Sir, denuncia il fatto che solo quest’anno ci sono stati almeno tre attacchi incendiari nella regione storicamente occupata dai pescatori.
A firmare la lettera sono anche ulteriori organizzazioni ecclesiali del territorio, come il Consiglio indigeno missionario, la Pastorale dei pescatori, la Commissione per la pastorale della terra e la Caritas. “Sulla costa meridionale del Pernambuco, con la crescita dei grandi progetti turistici che si sono insediati, abbiamo già notato l’aumento della violenza e i continui tentativi di escludere i pescatori dalle loro abituali aree di lavoro. Ciò che sta accadendo alla comunità tradizionale di pescatori di Santo Amaro non può passare inosservato o continuare a essere ignorato dalle autorità e dai funzionari governativi. Chiediamo un’indagine seria e che i colpevoli siano identificati e debitamente puniti secondo la legge”, si legge nella lettera.
Nel corso degli anni, la Chiesa ha denunciato la criminalizzazione, l’espropriazione e l’espulsione delle comunità tradizionali nelle aree costiere, sia da parte di aziende private sia di rappresentanti del Governo, “come è successo sulla spiaggia di Tatuamunha, nel comune di Porto de Pedras, sulla costa nord di Alagoas, dove gli agenti dello Stato hanno distrutto le capanne dei pescatori in un’area con un Taus (Termine di autorizzazione all’uso sostenibile) riconosciuto dal Governo federale, a favore dei pescatori artigianali”.

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