Accoglienza: Firenze, in mostra le opere dei richiedenti asilo e delle donne ucraine al Festival Equivalenze

Un mondo fatto di fili colorati, un prato pieno di margherite e la Tour Eiffel dipinte su tela, un paesaggio “costruito” con bottoncini colorati. Sono le opere realizzate dai richiedenti asilo ospitati al Cas (Centro di accoglienza straordinaria) Matteotti di Fiesole e dalle donne ucraine accolte al Cas Poeti: sono state raccolte nella mostra “Arte senza confini: incontro di culture e migrazioni” che accompagnerà il Festival Equivalenze 2024, da oggi al 5 ottobre a Le Murate e alla Rfk International House of Human Rights a Firenze. Il Festival è promosso dalle cooperative sociali Il Girasole (parte del consorzio Co&So) e Cat cooperativa sociale. La mostra è allestita nella Casa delle donne, ogni giorno della manifestazione dalle 9.30 alle 19. L’esposizione unisce due culture e due migrazioni molto diverse, accomunate dal dolore e dal fattore-tempo, mettendo insieme le passioni personali per l’arte di alcune delle persone accolte. Chi con il filo, chi con la pittura, chi con le mani, chi con il pennello, chi su tela e chi su legno, ognuno degli “artisti” ha dato forma e colori alla memoria, esprimendo (e ritrovando) se stesso.
“Nel momento del creare la persona si è fermata e si è data il tempo per dedicarsi al proprio mondo interno attraverso connessioni di colori ed emozioni”, spiegano gli operatori e le operatrici dell’équipe educativa dei due Cas, gestiti da Il Girasole. “I percorsi dei richiedenti asilo sono sempre più caratterizzati dal tempo sospeso dell’attesa: l’attesa di un documento, di un appuntamento, l’attesa per non essere più invisibili, l’attesa di essere veramente considerati parte di una società che da un lato li accoglie ma che gli rimanda, tra le altre cose, che non proprio tutti sono i benvenuti. Un tempo sempre uguale a se stesso che non è facile gestire e che, spesso, fa emergere un vuoto ed il dolore per la lontananza dai propri affetti e dalle proprie radici. Ecco, allora, che dedicarsi alla propria creatività diventa uno spazio dove il tempo assume nuovamente un significato”.
Per le donne beneficiarie di protezione temporanea, fuggite dall’Ucraina, il percorso è diverso. “L’attesa per i documenti non c’è ma vi è quella legata alla speranza che tutto torni come prima e che si possa tornare a vivere nei propri Paesi. Un’attesa che non svanisce e che quando diventa troppo lunga può evocare il pensiero che questa guerra non finirà presto come si sperava e che una nuova vita dev’essere ricostruita, nonostante non lo si desiderasse. Allora ecco che si fa strada un altro tempo da riempire, una tela vuota si apre davanti a sé, un foglio bianco sul quale fare affiorare linee, un percorso inatteso”, concludono.
Festival Equivalenze è realizzato grazie anche ai contributi di Burberry Group plc, The Burberry Foundation e International Youth Foundation (Iyf), Sai Sds Firenze, Sai Sds Fiorentina Nord Ovest, Sai Comune di Pontassieve, Lomography, Fondazione Cr Firenze, Dal Lago Ttc e tantissime associazioni e realtà che si occupano di diversità.

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