“Preoccupati e vigili” per le sorti dello stabilimento stabilimento Stellantis di Melfi, ma anche “animati dal convincimento che si possano trovare vie per attuare un vero rilancio dell’automotive e della manifattura nei nostri siti produttivi a potenziamento di quella grande carica di operosità e di intraprendenza delle nostre genti”. Lo scrive mons. Ciro Fanelli, vescovo di Melfi-Rapolla-Venosa, che in una nota manifesta la vicinanza e la partecipazione “alle ansie ed alla speranza delle lavoratrici e dei lavoratori e delle loro famiglie nell’impegno per ritrovare le giuste conferme del programmato rilancio produttivo della grande fabbrica di Melfi”. Il vescovo auspica che “si ponga ogni impegno per costruire le basi di una vera svolta produttiva” e non di “un sostanziale arretramento sul piano occupazionale”: “Le sfide devono essere caratterizzate da un grande ardimento e riguardano tutte le parti coinvolte. È necessario che ciascun soggetto metta in campo il massimo delle capacità e di esercizio delle proprie competenze, mobilitando risorse ed investendo di più, come sta emergendo negli incontri regionali con le forze sociali e produttive”. Per mons. Fanelli, “sono necessari accordi e visioni coraggiose ed innovative a partire da alcuni temi e scelte fondamentali: la localizzazione delle produzioni, la riduzione del costo dell’energia e quello degli ammortizzatori sociali ed il rafforzamento dell’offerta e della riconversione industriale. Senza di essi è da temere un declino delle produzioni e dell’occupazione, rilevante per i nostri territori e per le nostre economie”.