“C’è un rischio di rassegnazione e assuefazione infatti che è inconciliabile col nostro essere cristiani e i valori fondamentali della nostra Costituzione. Il sistema clientelare offende il principio di uguaglianza sancito dalla Costituzione: tutte le cittadine e tutti i cittadini, senza alcuna discriminazione di ogni sorta, devono potersi esprimere ed essere riconosciuti per le loro capacità umane e professionali”. È quanto viene ribadito in una nota congiunta gli Uffici per i problemi sociali e il lavoro delle diocesi di Mazara del Vallo e Trapani in merito ai presunti casi di corruzione e truffa avvenuti nella provincia. “Più volte papa Francesco ha richiamato i cattolici a sentite l’urgenza di contrastare la triplice ‘piaga’ di corruzione, abusi di potere e illegalità – nella politica, come nella società – si legge nel testo -. A nessuno è lecito preferire una persona ad un’altra sulla base di compensi illeciti o di scambio di favori elettorali che minano quella fondamentale prerogativa che è la libertà del voto. La democrazia è un bene prezioso, ma molto delicato e la sua forza sta nella forza morale della nostra cultura costituzionale che siamo chiamati a custodire alzando l’asticella morale del nostro agire”. “Confidiamo nell’azione della Magistratura e delle Forze dell’Ordine perché si faccia chiarezza su quanto è avvenuto nella nostra provincia e auspichiamo che i partiti e tutti i soggetti sociali intermedi, s’impegnino in una opera interna di risanamento morale e non accettino dinamiche perverse e illegali per acquisire “posti” di potere a qualunque costo. Non possiamo tradire – è la conclusione – le nuove generazioni e le loro aspirazioni di giustizia e di una politica che cerca il bene dei singoli e dei gruppi prima di ogni interesse individuale”.