“Il Consiglio europeo è profondamente allarmato per la drammatica escalation militare in Medio Oriente e per il rischio che ciò rappresenta per l’intera regione”. Nel giorno in cui si moltiplicano notizie di scontri, violenze e morti nel conflitto che si allarga tra Israele, Hezbollah, Hamas, con il rischio di un’estensione regionale della guerra, il summit dei Ventisette a Bruxelles “invita tutte le parti a dar prova della massima moderazione, a porre fine immediatamente a tutte le ostilità e a rispettare pienamente il diritto internazionale, compreso il diritto internazionale umanitario”. Parole più volte espresse da una Ue che in Medio Oriente sembra non avere voce in capitolo. “L’Unione europea resta determinata a continuare a fornire assistenza basata sulle esigenze alle popolazioni del Medio Oriente, con particolare attenzione alle persone più vulnerabili, intensificando il suo impegno umanitario in considerazione delle crescenti esigenze”. L’impegno umanitario contraddistingue semmai il ruolo europeo nell’area, e i capi di Stato e di governo, riuniti ieri a Bruxelles lo hanno voluto mettere nero su bianco nelle conclusioni del loro incontro.
“Il Consiglio europeo condanna con la massima fermezza gli attacchi iraniani contro Israele del 1º ottobre 2024 e le azioni gravemente destabilizzanti compiute dall’Iran in tutto il Medio Oriente tramite gruppi terroristici e armati — tra cui gli Houthi, Hezbollah e Hamas — che costituiscono una grave minaccia per la stabilità regionale. Ribadisce il diritto di Israele di difendersi e l’impegno dell’Unione europea a favore della sicurezza di Israele e della stabilità regionale. Il diritto internazionale umanitario deve essere rispettato da tutte le parti e il pericoloso ciclo di attacchi e ritorsioni deve finire”. Il Consiglio europeo esprime poi “la massima preoccupazione per l’escalation militare in Libano e deplora il numero inaccettabile di vittime civili, lo sfollamento forzato causato dall’intensificarsi delle violenze e l’uso persistente della forza militare. Ricorda la necessità di garantire che i civili siano protetti in ogni momento, che le infrastrutture civili non siano prese di mira e che il diritto internazionale sia rispettato”. Gli attacchi con razzi da parte di Hezbollah “devono cessare”. La sovranità e l’integrità territoriale del Libano “devono essere rispettate”. Il Consiglio europeo chiede un cessate il fuoco immediato lungo la linea blu e l’attuazione piena e simmetrica della risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. “Invita altresì tutti i partner a rispondere alla crescente crisi umanitaria in Libano”. Non si cita mai nel testo Israele, per un richiamo a fermare le sue armi e le azioni fuori dal territorio di sua competenza.
D’altro canto “il Consiglio europeo condanna gli attacchi contro la forza interinale delle Nazioni Unite in Libano (Unifil)”, senza dire esplicitamente da chi siano arrivate, “che hanno causato il ferimento di diversi operatori di pace. Tali attacchi costituiscono una grave violazione del diritto internazionale, sono del tutto inaccettabili e devono cessare immediatamente”.
“A seguito del tragico anniversario dei brutali attacchi terroristici di Hamas contro Israele del 7 ottobre 2023, il Consiglio europeo condanna ancora una volta con la massima fermezza tali atti ingiustificati di violenza deliberata ed è dalla parte delle famiglie delle vittime e degli ostaggi presi da Hamas. Il Consiglio europeo ribadisce il suo appello a un cessate il fuoco immediato a Gaza, alla liberazione senza condizioni di tutti gli ostaggi, all’urgente miglioramento dell’accesso umanitario e alla distribuzione continua dell’assistenza umanitaria su vasta scala in tutta Gaza nonché alla cessazione duratura delle ostilità, in linea con la risoluzione 2735 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite”.
Sempre il Consiglio europeo condanna, infine, “l’ulteriore escalation in Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, a seguito dell’accresciuta violenza dei coloni, dell’espansione degli insediamenti illegali e dell’operazione militare di Israele”; ribadisce “il fermo impegno dell’Unione europea a favore di una pace giusta, globale e duratura basata sulla soluzione dei due Stati e il sostegno dell’Unione all’Autorità palestinese per contribuire a rispondere alle sue esigenze più pressanti e sostenere il suo programma di riforme”.