Lavoro: Mattarella, “parità di diritti e retribuzioni tra donne e uomini ancora incompiuta, dovere delle istituzioni renderla effettiva”

L’art. 37 della Costituzione stabilisce che “la donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, deve avere le stesse retribuzioni che spettano ai loro colleghi di genere maschile. Sappiamo che il cammino per giungere al rispetto di questo principio è tuttora incompiuto, da concludere, ma va ricordata questa prescrizione e il conseguente dovere delle istituzioni di operare per renderla ovunque effettiva”. È il monito lanciato questa mattina dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso della cerimonia di consegna delle Stelle al Merito del Lavoro per l’anno 2024.
Il Capo dello Stato ha citato diversi articoli della Carta: a partire dall’art. 3 che “assegna alla Repubblica il compito di rimuovere gli ostacoli economici e sociali, che, limitano libertà ed eguaglianza impedendo il pieno sviluppo della persona”; e poi l’art. 4 “che riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e richiede di promuovere le condizioni che lo rendano effettivo”; e ancora l’art. 36 “che riconosce al lavoratore il diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e, comunque, sufficiente ad assicurargli, per sé e per la sua famiglia, un’esistenza libera e dignitosa”; mentre per l’art. 38 “ogni cittadino inabile al lavoro o sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all’assistenza sociale; e che tutti i lavoratori ‘hanno diritto a mezzi adeguati in caso di infortunio, malattia, invalidità, vecchiaia; o disoccupazione involontaria’”; infine, l’art. 120, per il quale le Regioni “non possono adottare provvedimenti che ostacolino, in qualsiasi modo, la libera circolazione delle persone e delle cose; e neppure limitare l’esercizio del diritto al lavoro in qualunque parte del territorio nazionale”.

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