Cile: mons. Chomali (Santiago) ai giovani, “vi chiedo perdono, vi abbiamo deluso”

Mancano poco meno di cento giorni in Cile alla Giornata nazionale della gioventù, evento senza precedenti per la Chiesa del Paese, che proprio in questi giorni viene promosso in modo massiccio nelle comunità e nei gruppi. L’incontro si terrà a La Serena tra il 21 e il 26 gennaio 2025. La Giornata nazionale della gioventù, si precisa dalla Chiesa cilena, “vuole essere un incontro con i giovani di tutto il Paese, con i loro pastori, consiglieri e animatori che prestano servizio nei diversi ambienti pastorali con i giovani. È anche un incontro, un pellegrinaggio, un festival della gioventù e un importante momento di evangelizzazione per i giovani. È anche un invito per questa generazione di giovani a impegnarsi nella costruzione di una società più giusta e solidale, incontrando i volti sofferenti della diocesi, per incoraggiarli a trasformare questa realtà”. Per quasi una settimana, i giovani di tutto il Paese alloggeranno per lo più presso famiglie delle parrocchie di La Serena e Coquimbo, oltre che in scuole o strutture pubbliche che possono ospitare i giovani.
Una sorta di “anteprima” di questa giornata si è avuta nello scorso fine settimana, in occasione del partecipato pellegrinaggio dei giovani dell’arcidiocesi di Santiago del Cile al santuario di Los Andes. Durante l’omelia, l’arcivescovo di Santiago, mons. Fernando Chomali, ha anzitutto chiesto perdono ai giovani, perché “non siamo stati capaci di fermare la guerra che uccide e non costruisce”, perché “non siamo riusciti a fermare la corruzione che ci fa tanto male”, e, ancora, “per gli abusi di ogni genere, anche all’interno della Chiesa”, per “le ingiustizie sociali che gridano al cielo”. Ha aggiunto: “Vi abbiamo deluso, giovani! Non vi abbiamo lasciato il mondo migliore. Questo mondo non è nei piani di Dio, Lui non vuole questo per noi”.
Ha proseguito l’arcivescovo, che sarà creato cardinale nel Concistoro dell’8 dicembre, invitando i giovani a mettere Gesù al centro fella loro vita: “Qui c’è il futuro Presidente del Cile, non lo cercheremo altrove, è qui! Qui c’è il nuovo premio Nobel per la letteratura, qui c’è l’economista che si preoccupa di come sconfiggere la povertà, qui ci sono i futuri sacerdoti, suore e diaconi, qui ci sono anche le coppie che usciranno da qui, un alto cammino di santità, perché qui ci sono persone che non hanno paura, perché sanno che Dio è con noi e sarà con noi fino alla fine dei tempi. Intraprendiamo l’avventura di una vita piena e donata agli altri, dove la nostra vocazione è quella di servire e non di essere serviti, dove riconosciamo di essere stati creati per amare e per essere amati e per lavorare per gli altri”.

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