L’Osservatorio del debito sociale argentino dell’Università Cattolica Argentina (Odsa-Uca) e la Fondazione Navarro Viola hanno presentato ieri il rapporto “Sfide e opportunità nell’invecchiamento: un bilancio dell’ultimo decennio in Argentina”. La presentazione è stata tenuta da Enrique Amadasi e Solange Rodríguez Espínola.
Il documento afferma che una persona anziana su quattro si trova in una situazione di povertà multidimensionale: vive, cioè, in famiglie con due o più privazioni nelle seguenti dimensioni dei diritti: alimentazione e salute, servizi di base, alloggio dignitoso, ambiente sano, istruzione, occupazione e sicurezza sociale. Nell’area delle capacità economiche, c’è una forte tendenza all’aumento dell’insicurezza alimentare, che è cresciuta di 4,9 punti percentuali nell’ultimo decennio studiato (2013-2023). Inoltre, lo studio indica che, nell’ultimo decennio, c’è stato un peggioramento delle condizioni occupazionali degli anziani che continuano a lavorare.
Nel periodo post-pandemia (2022-2023), tre anziani su dieci dichiarano che la loro salute è compromessa, cioè si percepiscono come affetti da un discreto numero di problemi di salute e/o malattie croniche o gravi. Tuttavia, sette anziani su dieci non segnalano questo deficit.
Nell’ambito del benessere soggettivo, si registra una forte tendenza all’aumento del senso di infelicità. È aumentato di 4,6 punti percentuali nell’ultimo decennio studiato (2013-2023).
Il disagio psicologico (sintomi frequenti di depressione e ansia) non aumenta, però, con l’età: sia nelle persone con più di 60 anni che in quelle di altre generazioni, colpisce circa una persona su quattro (25,1% nelle persone anziane contro 26,4% in quelle non ancora anziane).