Immigrazione: Caritas/Migrantes, sono 5.308.000 gli stranieri in Italia (+3,2%). Meno ucraini, più peruviani

Sono 5.308.000 gli stranieri residenti in Italia al 1° gennaio 2024, in aumento del 3,2% (+166.000 presenze). Oggi rappresentano il 9% della popolazione italiana. La maggioranza (58,6%) vive al Nord, il 24,5% al Centro, il 16,9% nel Mezzogiorno. E sono più di 200.000 i cittadini stranieri che nel 2023 hanno acquisito la cittadinanza italiana, un dato in leggero calo rispetto all’anno precedente (214.000). Gli stranieri sono nettamente più giovani degli italiani: la classe di età prevalente è quella degli under 17 (20,6%). Nel mondo i migranti internazionali sono triplicati dal 1970 ad oggi, raggiungendo la cifra di 281 milioni (il 3,6% della popolazione mondiale), in progressivo aumento. Sono alcuni dei principali dati contenuti nella XXXII edizione del Rapporto Immigrazione Caritas e Migrantes 2024, presentato oggi a Roma. Nel 2023 c’è stata una progressiva diminuzione degli arrivi e della presenza di cittadini ucraini nel nostro Paese, mentre sono aumentati nel 2024 quelli di cittadini dall’America Latina, peruviani in particolare. La totalità dei permessi di soggiorno validi fino ai primi 3 mesi del 2024 è di 4.244.521, in leggero aumento dal 2023 (+0,4%). Tra le prime dieci nazionalità il primato spetta ancora al Marocco, seguito da Albania e Ucraina. Al 31 dicembre 2023 i detenuti stranieri erano 18.894 su un totale di 60.166, pari al 31,4% della popolazione carceraria. Di questi, 18.193 erano uomini e 701 donne. Le prime cinque nazioni più rappresentate nei penitenziari sono il Marocco (il 20%), la Romania (l’11%), l’Albania (il 10%), la Tunisia (il 10%) e la Nigeria (il 6%). Parla straniero quasi la metà delle detenute madri con figli al seguito (11 mamme migranti con 11 figli su 20 donne detenute e altrettanti bambini al seguito). Agli immigrati, al pari degli italiani, sono contestati soprattutto reati contro il patrimonio (9.635 detenuti stranieri), reati contro la persona (8.130) e reati in materia di stupefacenti (5.988). I cittadini stranieri risultano però vittime di violenze e frodi più dei cittadini italiani, a cui si aggiungono molteplici forme di discriminazione, talvolta istituzionalizzate. Tra i giovani stranieri il 49,5% dichiara di aver subìto almeno un episodio offensivo, non rispettoso e/o violento da parte di altri ragazzi nell’ultimo mese, contro il 42,4% dei coetanei italiani.

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