“In questi tre anni abbiamo goduto dell’entusiasmo e della partecipazione convinta di molti laici, consacrati e presbiteri. Abbiamo cercato di reagire ad una diffusa sensazione di sfiducia e di frustrazione, da addebitare probabilmente ad una logica perdente di rassegnazione e scoraggiamento di fronte all’incalzare di sfide complesse. È la tentazione del pensiero triste: ‘Tanto nulla potrà cambiare!’”. Lo scrive in una lettera sul cammino sinodale l’arcivescovo di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo, mons. Gerardo Antonazzo. “Non vogliamo ignorare o insabbiare fatiche e difficoltà. Piuttosto, dobbiamo lasciarci interpellare da provocazioni ineludibili le cui ricadute chiamano in causa il futuro della Chiesa sul nostro territorio: quale modello e qualità di comunità cristiana consegneremo alle prossime generazioni? Il fatto bruto è che la maggior parte delle persone non pensa che la proposta cristiana dell’esistenza sia vera, bella e autentica. Anzi, a molti sembra che il pensiero della Chiesa sia antiquato, inadeguato nella misura in cui è un insieme di risposte a domande che nessuno si pone più”.
Conscio che “le nostre comunità cristiane sono consapevoli e prendono atto della fine della cristianità, del cambiamento d’epoca, della scristianizzazione”, il presule ribadisce che “resta aperta la domanda: come porsi di fronte a questo processo, per non rischiare di rassegnare le dimissioni dall’annuncio del Vangelo?”. Sarà uno dei temi della prossima assemblea sinodale diocesana in programma il 23 ottobre, dalle 19, nella parrocchia “Sacra Famiglia” in Cassino cui interverrà mons. Valentino Bulgarelli, direttore dell’Ufficio Catechistico nazionale e segretario del Comitato nazionale del Cammino sinodale, sul tema “Agire secondo lo spirito: scelte e decisioni evangeliche”.