Una serie di attacchi terroristici si sono verificati tra domenica 6 e martedì 8 ottobre nella città di Manni, nella regione orientale del Burkina Faso, causando almeno 150 vittime. Tra di loro, sia membri della numerosa comunità cattolica della città sia musulmani. Ne dà notizia oggi Acs (Aiuto alla Chiesa che soffre). “I terroristi – scrive la fondazione pontificia – prima hanno tagliato le comunicazioni della città e poi hanno attaccato il mercato locale, dove le persone si erano recate dopo la messa. Lì hanno aperto il fuoco in maniera indiscriminata e hanno dato a fuoco a diversi edifici. Alcune vittime sono state bruciate vive. Il giorno successivo gli stessi gruppi terroristi hanno attaccato i feriti e il personale medico intervenuto per curarli. Infine, nel terzo giorno di attacchi, gli assalitori hanno preso di mira esclusivamente gli uomini della città, massacrando quelli che riuscivano a trovare nelle strade. Molte delle vittime erano sfollati provenienti dai villaggi già colpiti negli scorsi anni dai terroristi. Il vescovo di Fada N’Gourma, mons. Pierre Claver Malgo, ha definito “barbaro” l’attacco e ha espresso la sua “sincera compassione per tutte le famiglie in lutto”. Si tratta – si legge nella nota di Acs – del “secondo attacco di questa intensità in poco tempo: nel mese di agosto un episodio analogo per numero di vittime accertate è avvenuto a Barsalogho, nella regione del centro-nord, non lontano da Manni. Secondo le informazioni raccolte da Acs, da quel momento in tutto il Paese ci sono state almeno 400 vittime dovute ad aggressioni di gruppi terroristici”. “Di fronte alle immense sofferenze e ai notevoli bisogni della popolazione burkinabé, in gran parte ignorati dalla comunità internazionale – conclude Acs – diverse sezioni nazionali della fondazione pontificia, tra cui quella italiana, hanno deciso di dedicare la loro campagna di raccolta fondi natalizia anche a questo flagellato Paese dell’Africa occidentale”.