No a “logiche mercenarie, in cui ci si approfitta dell’altro”, a “pranzi e cene per autocandidarsi, luoghi di cui le culture contemporanee sono piene”. A soffermarsi sulla differenza tra lo stile di Gesù e quello della cultura dominante è stata madre Maria Ignazia Angelini, nella meditazione in Aula Paolo VI, alla presenza del Papa, durante il Sinodo sulla sinodalità. Quando Gesù, come descrive Luca nel suo Vangelo, prende parte a un banchetto – ha spiegato la religiosa – “il suo intento è quello di rompere, scuotere le coscienze di fronte allo sguardo disgregante delle procedure, dei canoni, delle gerarchie. Fame dell’uomo e fame di Dio si incontrano, per una nuova radicale contestazione di ogni sistema religioso che non ponga al centro l’umano”. “Gesù si mostra come i luoghi dell’umano vadano visitati e trascesi da una Chiesa sinodale e missionaria”, ha commentato madre Angelini.