Immigrazione: Fondazione Moressa, nel 2023 gli stranieri in Italia hanno inviato 8,2 miliardi di euro a sostegno delle famiglie nei Paesi d’origine

Nel 2023 gli immigrati in Italia hanno inviato 8,2 miliardi di euro a sostegno delle famiglie nei Paesi d’origine. Considerando le rimesse “informali” (es. consegne a mano o regali), il volume complessivo potrebbe arrivare a 12 miliardi. Rapportando questo dato alla popolazione straniera residente, mediamente ciascun immigrato ha inviato in patria 133 euro al mese. Valori che aumentano tra i cittadini del Bangladesh (558 euro mensili) e del Pakistan (393 euro mensili). È quanto emerge dal Rapporto annuale 2024 sull’economia dell’Immigrazione, curato dalla Fondazione Leone Moressa, che sarà presentato domani al Viminale e alla Camera dei deputati.
I dati diffusi mettono in evidenza come continui l’espansione degli imprenditori immigrati. Nel 2023 sono stati 776mila (10,4% del totale): in dieci anni (2013-23), gli immigrati sono cresciuti (+27,3%) mentre gli italiani sono diminuiti (-6,4%). L’incidenza più alta è registrata al Centro-Nord e nei settori di costruzioni, commercio e ristorazione.
Il Rapporto segnala poi che i contribuenti immigrati in Italia sono 4,6 milioni (11,0% del totale) e nel 2023 hanno dichiarato redditi per 72,5 miliardi di euro e versato 10,1 miliardi di Irpef. Rimane alto – si legge in un comunicato – il differenziale di reddito pro-capite tra italiani e immigrati (oltre 8 mila euro annui di differenza), conseguenza diretta della struttura occupazionale. Confrontando le entrate per lo Stato (gettito fiscale e contributivo) con la spesa pubblica per i servizi di welfare, il saldo per la componente immigrata è positivo (+1,2 miliardi di euro): gli immigrati, prevalentemente in età lavorativa, hanno infatti un basso impatto sulle principali voci di spesa pubblica come sanità e pensioni.

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