“Assistenza spirituale e mondo della salute: evoluzione e futuro dell’assistenza spirituale e della pastorale salute tra presidi sanitari e territorio”. Questo il tema al centro del convegno regionale in programma venerdì 18 ottobre, a Torino, per iniziativa dell’Ufficio di Pastorale della salute della Conferenza episcopale di Piemonte e Valle d’Aosta (Cep) e della Regione Piemonte.
Dalle 8.30 alle 16, presso il centro congressi Santo Volto, interverranno mons. Franco Lovignana, vescovo di Aosta e presidente della Cep, Franco Ripa, responsabile del Settore Programmazione dei servizi sanitari e socio-sanitari della Regione Piemonte, Daniela Corsi, responsabile Struttura dipartimentale integrazione ospedale territorio dell’Aou Città della Salute e della Scienza di Torino, don Massimo Angelelli, direttore dell’Ufficio nazionale per la Pastorale della salute della Cei, don Paolo Fini, delegato arcivescovile della diocesi di Torino per gli assistenti religiosi delle strutture sanitarie e socio-assistenziali, e mons. Marco Brunetti, vescovo di Alba e delegato Cep per la Pastorale della salute.
Rivolto ad operatori sanitari, assistenti spirituali, operatori socio-sanitari, operatori pastorali e volontari, il convegno fornirà l’occasione – viene evidenziato in un comunicato – per “riconoscere il profondo e intrinseco valore della vita umana anche quando, nonostante ogni sforzo assistenziale, essa continua ad apparirci nella sua debolezza e fragilità”; ” dare un senso alla sofferenza, anche attraverso la valorizzazione della dimensione spirituale. La sofferenza, lungi dall’essere rimossa dall’orizzonte esistenziale della persona, continua a generare una inesauribile domanda sul senso del vivere”; “valorizzare l’apporto degli operatori sanitari. A ogni operatore sanitario è affidata la missione di una fedele custodia della vita umana fino al suo compiersi naturale, attraverso un percorso di assistenza che sia capace di ri-generare in ogni paziente il senso profondo della sua esistenza, quando viene marcata dalla sofferenza e dalla malattia”; e “innestare la Pastorale della salute nei territori quale strumento di consolazione, speranza, attenzione spirituale ma anche di promozione di stili di vita contraddistinti da buone relazioni e contrasto alla solitudine”.