Nell’ambito delle iniziative per la Giornata della salute mentale, l’Irccs Fatebenefratelli promuove un convegno che si terrà domani alle 9 presso il Centro Paolo VI a Brescia, in via G. Calini, 30. La Giornata mondiale della salute mentale (10 ottobre) è promossa dalla World Federation of Mental Health e supportata dall’Organizzazione mondiale della Sanità per far crescere la consapevolezza su questo tema. “Rafforzare il rapporto tra ricerca, innovazione e cure sanitarie è la missione di un Irccs; quest’anno, in occasione della Giornata mondiale della salute mentale, intendiamo mettere in luce gli aspetti più innovativi riguardanti la ricerca nell’ambito della prevenzione, della diagnosi e del trattamento dei disturbi psichici – afferma Roberta Ghidoni, direttrice scientifica dell’Irccs Fatebenefratelli di Brescia -. Nell’Ue 1 persona su 6 è affetta da problemi di salute mentale: un nuovo approccio intersettoriale ai problemi di salute mentale è necessario. Cosi come è fondamentale saper riconoscere i molteplici fattori di rischio e promuovere una buona salute mentale attraverso la prevenzione e l’individuazione precoce”.
Quello di domani sarà un evento su mente e corpo, valorizzato dall’intervento della capitana della Nazionale italiana di pallavolo femminile, Oro olimpico a Parigi 2024, Anna Danesi. Si parlerà di innovazione e futuro della salute mentale, focalizzando le potenzialità offerte dalle tecnologie digitali, le scoperte nel campo della farmacoterapia, gli approcci della psicoterapia e l’importante ruolo che l’attività fisica riveste per il benessere individuale, cercando di coniugare i risultati della ricerca scientifica con le esigenze e le priorità della pratica clinica.
“Uno dei problemi dei medici – spiega ad esempio Annamaria Cattaneo, responsabile del Laboratorio di Psichiatria biologica, nonché vice-direttrice scientifica dell’Irccs Fatebenefratelli di Brescia e associato di Farmacologia dell’Università di Milano – è quello di prevedere la risposta del paziente al trattamento farmacologico in caso di depressione: ad oggi un’alta percentuale non risponde subito al primo farmaco somministrato e ciò prolunga e complica il decorso. Nell’ambito di uno studio che si concluderà a dicembre abbiamo misurato diversi marcatori che permettono di predire la risposta. Ad esempio, se un paziente con depressione resistente presenta marcatori dell’infiammazione elevati, l’aggiunta di un un farmaco anti infiammatorio, oltre ad un antidepressivo, è in grado di migliorare la sintomatologia”. Gli altri temi trattati saranno: classificazione e fattori di rischio degli usi problematici della rete, il ruolo degli psichedelici in psichiatria, i nuovi farmaci per il trattamento del paziente con disturbi dello spettro schizofrenico, attività fisica e salute mentale, innovazioni in psicoterapia, intelligenza artificiale in medicina, l’innovazione dell’apprendimento profondo, il sistema immunitario come target per il trattamento della depressione, la riabilitazione psichiatrica, i disturbi cognitivi nella schizofrenia, eventi di vita traumatici e disturbi mentali.