“Scambiarsi sguardi e parole, che hanno raccontato fino in fondo chi siamo e cosa facciamo. Si è trattato di un’occasione unica per conoscersi in profondità, raccontando la nostra storia, quella che ci ha visti impegnati in missioni dal 2007 e che, grazie al contributo di 700 volontari nel settore sanitario, ha permesso di realizzare, finora, circa 6.000 interventi in oltre 23 Paesi in Africa ed in Medio Oriente”.
Così il presidente di Emergenza Sorrisi, Fabio Abenavoli, ha commentato la Giornata nazionale di Emergenza Sorrisi Ets, tenutasi a Roma il 12 ottobre scorso, dal titolo “Salute e cooperazione – Fare sanità e formazione nei Paesi con minori risorse”.
“È stato un decisivo momento di riflessione e confronto, un percorso che ha attraversato passato, presente e futuro. È stata anche l’opportunità per fare un bilancio di ciò che è stato fatto e per discutere di ciò che resta da fare. Si è parlato delle sfide affrontate e degli obiettivi futuri, senza nascondere le difficoltà, ma con l’entusiasmo di chi ha ancora tanta strada da percorrere. Ogni volta che chiudevamo la valigia e ci preparavamo a partire, potevamo solo ipotizzare cosa ci avrebbe atteso, basandoci su ciò che avevamo vissuto in passato. Ma ogni missione è unica, tutto riparte sempre da zero: le stesse emozioni, le stesse difficoltà, gli stessi traguardi da raggiungere. Vedere i bambini che tornano a sorridere, che ritrovano la felicità, è sempre un’esperienza intensa e ad ogni missione sembra la prima”, ha spiegato Abenavoli.
Da oltre 15 anni, Emergenza Sorrisi ha regalato ai bambini una nuova possibilità di sorridere. Allo stesso tempo, l’organizzazione è impegnata a formare i medici locali, creando centri di eccellenza sanitaria che possano funzionare in autonomia. “Per noi, l’autonomia è sinonimo di sostenibilità. Vogliamo che ogni bambino cresca in un pianeta sano e sicuro”, ha concluso Abenavoli.