“Ogni giorno che passa, le vite dei bambini in Israele, nello Stato di Palestina e in Libano vengono strappate in modi inimmaginabili.
Tutte le parti hanno l’obbligo di proteggere i civili, compresi i bambini, gli operatori umanitari e le infrastrutture civili, tra cui scuole e strutture sanitarie. Le parti devono consentire il libero accesso agli aiuti salvavita. Questi obblighi sono palesemente disattesi”. Lo ha denunciato la direttrice generale dell’Unicef, Catherine Russell.
“I bambini non iniziano le guerre e non hanno il potere di porvi fine, eppure le loro vite sono devastate dai conflitti. Decine di migliaia di bambini sono morti. Altre migliaia sono sfollati, orfani, prigionieri, fuori dalla scuola e subiscono traumi a causa della violenza e della guerra”, ha proseguito Russell, per la quale “le morti e le sofferenze dei bambini sono vergognose. Lo spargimento di sangue e l’orrore quotidiano per i bambini sono un affronto ai valori più fondamentali dell’umanità. La violenza contro i bambini, i più vulnerabili tra noi, deve finire”.