La Commissione europea ha pubblicato oggi la sua prima Relazione sui progressi della strategia Ue 2021-2030 per combattere l’antisemitismo e promuovere la vita ebraica. La relazione sui progressi – pubblicata in un momento delicato visto il conflitto in corso in Medio Oriente – mostra che “la maggior parte degli Stati membri ha preso provvedimenti contro l’antisemitismo dal 2021, tra cui: 23 Stati membri hanno sviluppato strategie nazionali contro l’antisemitismo; 20 Stati membri hanno nominato un inviato speciale o un coordinatore nazionale per combattere l’antisemitismo; 25 Stati membri hanno adottato o approvato la definizione operativa di antisemitismo dell’International Holocaust Remembrance Alliance”. Lo si legge in un comunicato diffuso a Bruxelles. “Tuttavia, dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023, gli episodi antisemiti sono aumentati vertiginosamente in tutta Europa. Pertanto, la determinazione a combattere l’antisemitismo nell’Ue è più rilevante che mai. Ecco perché la Commissione ha, ad esempio, accelerato l’attuazione della strategia dell’Ue, ha reso disponibili finanziamenti per la sicurezza dei locali ebraici, sta sviluppando una rete dedicata di organizzazioni specializzate nella lotta all’antisemitismo online e sta sostenendo l’istituzione di una ‘Rete di luoghi in cui è avvenuto l’Olocausto’”.
Il vicepresidente Margaritis Schinas ha affermato: “La Commissione e gli Stati membri hanno introdotto misure specifiche per affrontare l’antisemitismo e garantire la memoria dell’Olocausto come mai prima. Tuttavia, la situazione degli ebrei in Europa è peggiorata drasticamente. Dobbiamo fare del nostro meglio per garantire che tutti gli ebrei europei possano vivere la loro vita, liberi dalla paura”.
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