Si è concluso oggi il Congresso internazionale di Studi europei dedicato al Green Deal, tenutosi presso il Catania International Airport Hotel. L’evento, organizzato dal Movimento cristiano lavoratori (Mcl), dalla Federazione nazionale per lo sviluppo dell’agricoltura (FederAgri) e dalla Fondazione europea di studi sociali e del lavoro (Eza), ha visto la partecipazione di numerosi esperti, rappresentanti istituzionali e stakeholder europei, uniti nell’obiettivo di promuovere una visione condivisa e inclusiva della transizione ecologica.
Durante l’ultima giornata del seminario, è stato elaborato un documento finale che sollecita una cooperazione coesa tra le parti interessate — politica, imprese e lavoratori — per affrontare le sfide derivanti dalla revisione del Green Deal Ue. Il testo, che sarà presentato agli organi comunitari e alle associazioni di categoria, sottolinea come il Green Deal stia diventando sempre più un tema centrale e condiviso non solo tra le istituzioni europee, ma anche tra gli attori economici e sociali.
L’evento ha rappresentato un’occasione di confronto sul futuro delle politiche ambientali europee, delineando la necessità di allontanarsi da approcci ideologici e di promuovere una transizione che metta al centro il lavoro e il benessere dei cittadini.
Il seminario ha affrontato in modo approfondito l’impatto del Green Deal sul mondo del lavoro, con particolare attenzione alle realtà agricole e industriali. Piergiorgio Sciacqua, co-presidente di Eza, ha aperto i lavori sottolineando la necessità di una strategia integrata tra i vari Stati membri per affrontare le sfide ambientali in modo più equo e sostenibile.
Mons. Luigi Renna, arcivescovo di Catania, ha ricordato le parole di Papa Francesco contenute nell’esortazione Laudate Deum, invitando a un’assunzione di responsabilità collettiva per garantire un futuro sostenibile: “Non possiamo ignorare l’urgenza del cambiamento, ogni piccola azione deve essere orientata al bene comune”.
L’obiettivo comune emerso dal seminario è chiaro, come spiega una nota: “Promuovere un Green Deal che non sacrifichi il lavoro e la stabilità sociale in nome di un’ideologia astratta, ma che sappia conciliare sostenibilità ambientale e benessere economico. Difendere l’ambiente è certamente un imperativo perché da questo dipende la vivibilità del pianeta. Ma accanto a ciò va tutelata l’occupazione, i posti di lavoro, la stabilità dei nostri sistemi di produzione. Solo un approccio equilibrato e pragmatico potrà garantire un futuro sostenibile e inclusivo per tutti i cittadini europei”.