Giustizia riparativa: Udepe e Fai Catania, oggi e domani 12 “ciceroni” speciali al servizio del patrimonio culturale e storico del capoluogo etneo

Un progetto sperimentale, arrivato quest’anno alla sua terza edizione, che mostra la validità di un percorso a valenza restitutiva e risocializzante per coloro che hanno avuto una condanna per fattispecie di reati che hanno danneggiato la “comunità”. Si chiama “Fai tua la nostra città” ed è un’iniziativa nata dalla sinergia tra l’Ufficio distrettuale esecuzione penale esterna di Catania – Dipartimento per la Giustizia minorile e di comunità e la Sezione etnea del Fondo ambiente italiano.
“Questo progetto consente agli utenti coinvolti di rielaborare la propria biografia, andando oltre gli errori commessi in un’ottica evolutiva – sottolinea Maria Pia Fontana, direttore Udepe di Catania –, un’esperienza di cittadinanza attiva che promuove una nuova consapevolezza nei confronti degli altri e del territorio, favorendo la conoscenza delle materie legate alla tutela, conservazione e promozione del patrimonio. Un progetto che mira alla promozione di attività risarcitorie che, secondo i principi del nostro ordinamento, devono passare dalla creazione di motivazioni che spingano a comportamenti socialmente corretti”. Questo grazie al Fai Catania – guidato dal capo delegazione Marilisa Spironello – che da anni si spende con grande impegno per valorizzare e promuovere i beni storico, culturali, artistici e paesaggistici della provincia di Catania.
Grazie all’impegno dei volontari del Fai, alcuni utenti selezionati dall’Udepe (che hanno ottenuto la concessione di misura alternativa di affidamento in prova al servizio sociale) hanno infatti l’opportunità di intraprendere un percorso trasversale di educazione alla legalità, tutela dell’ambiente e del patrimonio paesaggistico e monumentale, curato dai volontari del Fai con competenze specifiche in materia. A conclusione del percorso in aula – coordinato da Giacoma Ferrari, funzionario professionalità di Servizio sociale dell’Udepe Catania e referente del progetto, e Maria Teresa Di Blasi, volontaria del Fai – i partecipanti saranno pronti per diventare veri e propri “ciceroni”, trasferendo quanto appreso a turisti, cittadini e alunni delle scuole.
Si partirà ufficialmente con le Giornate Fai d’autunno, fissate in calendario oggi e domani: i dodici partecipanti avranno l’opportunità di raccontare la storia e i tesori artistici della Chiesa San Sebastiano, in piazza Federico Il di Svevia (davanti al Castello Ursino).

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