“Per quanto riguarda le sfide e gli obblighi che ci sono nel rispettare le esigenze delle persone Lgbtq+ bisogna tener conto del fatto che le situazioni sono diverse in tutto il mondo: bisogna lavorare insieme, senza presupporre che ci sia una risposta che vale per tutti”. Lo ha detto il card. Joseph William Tobin, arcivescovo di Newark, membro del Consiglio Ordinario e membro della Commissione per l’Informazione del Sinodo sulla sinodalità, rispondendo alle domande dei giornalisti durante il briefing odierno in sala stampa vaticana. “Non bisogna sottrarsi, c’è sempre la possibilità di dialogare”, ha aggiunto il porporato. Anche secondo Giuseppina De Simone, testimone del processo sinodale, “occorre tener presente il contesto culturale: non possiamo pretendere che ci siano soluzioni e risposte valide per tutti, sarebbe colonialismo o colonizzazione culturale. bisogna sapersi accogliere e fare un cammino insieme, partendo dall’ascolto anche di chi viene lasciato ai margini. Nessuno può essere lasciato solo, emarginato od escluso”. “Non cominciamo da zero”, ha aggiunto mons. Shane Anthony Mackinlay, vescovo di Sandhurst (Australia): “non c’è nessuna sorpresa per il fatto che queste questioni siano tanto importanti nella cultura occidentale per diverse persone, e che invece ci siano altre priorità in altre parti del mondo”.