Premio Nobel per la pace: Vignarca (Rete italiana Pace e Disarmo), “non fermiamoci qui. Paesi ratifichino il Trattato”

(foto Ripd)

“Come organizzazioni che da tempo si impegnano per eliminare le armi nucleari della storia non possiamo che essere soddisfatti delle motivazioni di questo premio scelte dal comitato di Oslo, in un periodo storico in cui purtroppo le minacce nucleari stanno tornando ad essere concrete”. Il Movimento pacifista italiano esulta per l’assegnazione del premio Nobel per la pace di quest’anno all’organizzazione giapponese “Nihon Hidankyo”. In una nota le associazioni che aderiscono alla campagna “Italia, ripensaci” – Senzatomica e Rete italiana Pace Disarmo – esprimono “soddisfazione” perché “è un riconoscimento meritato e importante agli sforzi lunghi decenni dei sopravvissuti di Hiroshima e Nagasaki, gli hibakusha, per raggiungere il disarmo nucleare globale”. Rete Pace Disarmo e Senzatomica “auspicano che l’opinione pubblica e la politica italiana guardi a questo esempio luminoso di azione per la Pace, per farsi ispirare in azioni concrete verso il disarmo nucleare, in particolare scegliendo di ratificare il Trattato per la proibizione delle armi nucleari Tpnw”.
“Siamo molto soddisfatti che anche quest’anno il comitato Nobel abbia deciso di assegnare un premio sul tema del disarmo nucleare”, spiega al Sir Francesco Vignarca, coordinatore delle campagne della Rete italiana Pace e Disarmo. “La soddisfazione è ancora più grande perché va a riconoscere il ruolo cruciale dei sopravvissuti di Hiroshima e Nagasaki, gli hibakusha giapponesi, che da decenni con la loro vita testimoniano la necessita di mettere le armi nucleari al di fuori della storia. Non fermiamoci qui però. C’è uno strumento che è quello del Trattato per la proibizione delle armi nucleari. E tutti i paesi, a partire dall’Italia, dovrebbero impegnarsi in questo”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Chiesa