“Unità dei cristiani e sinodalità sono collegate”. Ne è convinto il Papa, che nell’omelia della preghiera ecumenica con i partecipanti al Sinodo – data per letta – ribadisce che “il cammino della sinodalità è il cammino che Dio si aspetta dalla Chiesa del terzo millennio”, e “va percorso con tutti i cristiani”. “Il cammino della sinodalità e dev’essere ecumenico, così come il cammino ecumenico è sinodale”, le parole di Francesco, secondo il quale “in entrambi i processi, si tratta non tanto di costruire qualcosa quanto di accogliere e far fruttare il dono che già abbiamo ricevuto”. “L’unità è una grazia, un dono imprevedibile”, la tesi del Papa: “Il vero protagonista non siamo noi, ma lo Spirito Santo che ci guida verso una maggiore comunione. Come non sappiamo in anticipo quale sarà l’esito del Sinodo, così non sappiamo esattamente come sarà l’unità a cui siamo chiamati”. “L’unità non è innanzitutto un frutto della terra, ma del cielo”, l’altra immagine scelta da Francesco: “È un dono di cui non possiamo prevedere i tempi e i modi; dobbiamo riceverlo senza porre alcun ostacolo alla Provvidenza e senza pregiudicare i futuri suggerimenti dello Spirito Santo”.