Migranti e rifugiati: Nyon, ieri la Unity Euro per promuove inclusione e diversità attraverso il calcio

Si è svolta ieri a Nyon, la terza edizione della Unity Euro Cup che ha voluto celebrare non solo il calcio ma anche l’inclusione, la diversità e il potere unificante dello sport. Ospitato presso la sede centrale della Uefa in Svizzera, dove si era tenuto l’evento inaugurale nel 2022, il torneo di quest’anno ha sottolineato ancora una volta – spiega una nota – il ruolo vitale del calcio nell’abbattere le barriere culturali e nel favorire i legami tra persone provenienti da contesti diversi. Sedici squadre nazionali hanno gareggiato, rifugiati e rifugiate insieme a giocatori delle comunità ospitanti. L’evento è stata “l’opportunità per questi giocatori di entrare in contatto e di impegnarsi, dimostrando come il calcio possa fare da ponte per l’integrazione ed essere linguaggio di comprensione reciproca. La Lettonia ha trionfato in una finale emozionante contro la Finlandia (4-1), ma la vera vittoria di oggi non è stata definita dal risultato, ma piuttosto dallo spirito di partecipazione, amicizia e rispetto”. La Unity Euro Cup è uno degli elementi essenziali della strategia di sostenibilità calcistica della Uefa  per il 2030, che dà priorità all’inclusione di rifugiati, richiedenti asilo e sfollati nelle società che li ospitano attraverso lo sport. In linea con la strategia dell’Unhcr per lo sport – “Più di un gioco” – il torneo mostra come “lo sport possa essere una forza potente per la coesione sociale, evidenziando il suo potenziale per migliorare le vite degli sfollati e degli apolidi in tutto il mondo”. Riflettendo sull’importanza dell’evento, Michele Uva, direttore della sostenibilità sociale e ambientale della Uefa, ha detto che la Unity Euro Cup di oggi è una “testimonianza della capacità unica del calcio di unire persone provenienti da contesti diversi. Riunendo rifugiati e comunità ospitanti, non solo celebriamo il bel gioco ma promuoviamo anche l’inclusione, la comprensione e il rispetto reciproco”. La Unity Euro Cup esemplifica l’impegno della Ufa nell’utilizzare il calcio come potente strumento di integrazione sociale e cambiamento positivo”. “Questo torneo dimostra il potere dello sport di unire le persone, abbattere le barriere e dare speranza”, ha dichiarato Filippo Grandi, alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati: “Per le persone costrette a fuggire dalle loro case, lo sport è più di un semplice gioco: è un modo per guarire, crescere, includere e appartenere. Ogni giorno vediamo come queste opportunità aiutino i rifugiati a ricostruire le loro vite, e l’evento di oggi è un esempio lampante di questa trasformazione”. La terza edizione del torneo ha visto più di 200 giovani sfidarsi per un totale di 33 partite. Le 16 squadre hanno riunito rifugiati e associazioni calcistiche provenienti da Armenia, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Italia, Lettonia, Malta, Paesi Bassi, Irlanda del Nord, Irlanda, Slovenia, Spagna e Svizzera. Inoltre, una squadra di rifugiati ucraini residenti in Germania ha rappresentato il proprio Paese, l’Ucraina.

 

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