Sono circa 600 i delegati delle cappellanie delle carceri francesi riuniti a Lourdes per l’incontro nazionale dedicato a loro. “Uniti da Cristo, camminare insieme, al passo gli uni con gli altri” è il tema delle giornate che si sono aperte ieri, 10 ottobre, e che continueranno fino a domenica 13 ottobre. “La diversità è grande: collocazioni geografiche distanti, istituti penitenziari con diverse modalità di intervento, diverse sensibilità”, spiegano gli organizzatori. “La sfida di diventare una Chiesa unica è direttamente legata al ruolo centrale che sarà dato ai detenuti”. L’incontro, che si svolge ogni sei anni, è articolato in 4 tappe: si è iniziato con una veglia di preghiera; oggi si riflette su “l’incontro con Cristo”, domani il tema sarà “fare Chiesa”, e domenica: “Comunione”.
La presenza dei nostri fratelli e sorelle detenuti”, si spiega ancora, “si manifesta in particolare attraverso oggetti che sono stati realizzati nelle prigioni e le intenzioni di preghiera che i detenuti hanno affidato ai cappellani. La cappellania carceraria cattolica in Francia è organizzata in nove regioni, corrispondenti alle circoscrizioni detentive in Francia. In ogni regione è presente un responsabile regionale. Tutti i responsabili regionali e i loro vice, formano il consiglio nazionale presieduto da un cappellano generale. In totale ci sono 760 persone – di cui il 35% donne – che si dedicano alla pastorale carceraria nei 190 istituti penitenziari: 65% sono laici, 18% sono preti, 10% diaconi (tra cui il responsabile nazionale, Bruno Lachnitt, nella foto) e il 7% religiose.