“Chiedo perdono provando vergogna per tutte le volte che nella Chiesa, in particolare noi pastori ai quali è affidato il compito confermare i fratelli e le sorelle nella fede, non siamo stati capaci di custodire e proporre il Vangelo come fonte viva di eterna novità, indottrinandolo e rischiando di ridurlo a un cumulo pietre morte da scagliare contro gli altri”. È l’atto penitenziale del card. Víctor Manuel Fernández, prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, durante la Veglia presieduta dal Papa nella basilica di San Pietro, a conclusione del ritiro in preparazione alla seconda sessione del Sinodo dei vescovi. “Chiedo perdono, provando vergogna per tutte le volte che abbiamo dato giustificazione dottrinale a trattamenti disumani”, ha proseguito: “Chiedo perdono, provando vergogna per quando non siamo stati testimoni credibili del fatto che la verità libera, per quando abbiamo ostacolato le diverse legittime inculturazioni della verità di Gesù Cristo, il quale percorre sempre i sentieri della storia e della vita per farsi trovare da coloro che vogliono seguirlo con fedeltà e gioia. Chiedo perdono, provando vergogna per le azioni e le omissioni che hanno impedito e ancora rendono difficile la ricomposizione in unità della fede cristiana, e l’autentica fraternità di tutto il genere umano”.