“Esiste una prospettiva nuova per sperimentare la speranza? Non mancano proposte, talvolta anche accattivanti, ma l’insicurezza prevale. Talvolta anche la violenza. Io vorrei proporvi una via: quella della conoscenza. La fatica di conoscere non per sentito dire, ma come frutto dell’impegno di verificare. Verificare! Un termine poco diffuso, perché richiede l’impegno di non fermarsi all’informazione, ma cercare di capire”. Sono queste le parole che mons. Lorenzo Leuzzi, vescovo di Teramo-Atri, scrive nella lettera ai giovani del mese di ottobre, la prima del nuovo anno pastorale 2024-2025 che apre al Giubileo 2025, con il tema della speranza scelto da Papa Francesco. “Essere informati non significa essere preparati. Anche nella vita di studio, o di crescita professionale, non basta ricevere le informazioni. All’interrogazione e all’esame bisogna rispondere alle domande su ciò che ci è stato proposto nell’insegnamento. Prendere un buon voto o fare qualche passo di carriera professionale non è male. Ma il segreto per essere uomini e donne di speranza è nel trovare il tempo per riflettere, per capire ciò che ci è stato insegnato”. Il presule sottolinea come per sperare bisogna essere capaci di essere costruttori, avviando percorsi lunghi che promuovano crescita e sviluppo delle comunità, impegnandosi in prima persona. “Conoscere è la via della speranza! È il dono della virtù teologale della speranza. Spera chi conosce e scopre che c’è un futuro da costruire! È il dono di Gesù risorto che cammina con noi. Non abbiate paura del futuro! Apriamo insieme il nostro cuore e la nostra mente al dono della virtù teologale della speranza e insieme costruiremo un mondo migliore! Non basta lamentarsi!”. In conclusione mons. Leuzzi ricorda l’incontro delle comunità scolastiche, universitarie e della comunicazione in preparazione del Giubileo 2025, previsto per mercoledì 16 ottobre alle ore 20,30 nel santuario Santa Maria a Mare di Giulianova, evidenziando le parole di Papa Francesco rivolte ai giovani a Rio de Janeiro nel 2013 “Siamo parte della Chiesa, anzi, diventiamo costruttori della Chiesa e protagonisti della storia. Ragazzi e ragazze, per favore: non mettetevi nella coda della storia. Siate protagonisti”.