“Il Battesimo ci fa passare dall’io al noi. A noi il compito di sentirci responsabili gli uni degli altri, chiamati a prendercene cura”. Lo ha sottolineato ieri il card. Oscar Cantoni, vescovo di Como, nell’omelia pronunciata durante la messa che ha presieduto nella chiesa collegiata dei SS. Gervasio e Protasio in Sondrio nella festa del Battesimo del Signore.
Commentando la pagina evangelica del battesimo di Gesù al Giordano, il porporato ha ricordato che “il figlio di Dio, che è senza peccato, condivide la condizione dei suoi fratelli in umanità: si fa battezzare innestandosi così in piena solidarietà nella comune storia dei figli del suo popolo”. “Il testo evangelico – ha proseguito – sottolinea, però, che subito, dopo aver ricevuto il battesimo, avviene un fatto singolare: è la santissima Trinità che si manifesta e presenta Gesù come il figlio amato dal Padre. ‘Vide lo Spirito santo discendere verso di lui come una colomba e venne una voce dal cielo’. È la voce di Dio padre: ‘Tu sei il Figlio mio, l’amato. In te ho posto il mio compiacimento’. Lo Spirito Santo consola Gesù e lo conferma nella missione ricevuta”. “Si tratta qui – ha evidenziato il card. Cantoni – di una prima manifestazione trinitaria che il Vangelo ci propone”. “Lo Spirito Santo – ha aggiunto – immette in noi sentimenti filiali nei confronti di Dio Padre. È il Battesimo, infatti, che ci dona una piena confidenza di figli, proprio come Gesù, che ha compiuto sempre e in tutto la volontà del Padre”. “Col Battesimo – ha proseguito il porporato – però scopriamo anche di essere immessi all’interno di un popolo di figli, amati da Dio come se fossimo unici, indipendentemente dai nostri meriti”. Quindi, “cambia per noi il nostro rapporto con Dio e con i fratelli, da quando riceviamo il Battesimo e diveniamo sempre più consapevoli di questo dono. La vita cristiana consiste nell’appropriarci progressivamente di questa vita filiale e fraterna”, ha ammonito il card. Cantoni, che ha concluso esortando: “Permettiamo a quanti non credono che essi possano riconoscere in noi la grazia efficace del Battesimo per l’impegno e lo zelo con cui manifestiamo ad essi la gioia della fede, che ha trasformato la nostra vita e ci ha resi testimoni di una vita nuova”.