“Le decisioni di vari Stati membri di sospendere i fondi dell’Unrwa avranno conseguenze catastrofiche per la popolazione di Gaza. Nessun altro organismo ha la capacità di fornire un’assistenza di tale portata e ampiezza, di cui 2,2 milioni di persone a Gaza hanno urgentemente bisogno”. Lo affermano i responsabili di tutte le agenzie dell’Onu e altre organizzazioni umanitarie (Ocha, Christian Aid, Icva, Oim, Ohchr, Undp, Unfpa, Unhcr, Unicef, Un-habitat, Un-women, Wfp, Oms) dopo le accuse di coinvolgimento di diversi dipendenti dell’Unrwa negli attacchi contro Israele del 7 ottobre. “Come ha detto il segretario generale, ogni dipendente dell’Onu coinvolto in atti di terrore sarà chiamato a risponderne – precisano -. Tuttavia, non dobbiamo impedire a un’intera organizzazione di adempiere al suo mandato di servire le persone in condizioni di disperato bisogno. Gli eventi strazianti che stanno aumentando a Gaza dal 7 ottobre hanno lasciato centinaia di migliaia di persone senza casa e sull’orlo della carestia. L’Unrwa, in quanto principale organizzazione umanitaria a Gaza, ha fornito cibo, riparo e protezione, anche quando il suo personale è stato sfollato e ucciso. Chiediamo che queste decisioni vengano riconsiderate”. L’Unrwa ha annunciato una revisione completa e indipendente dell’organizzazione e l’Ufficio dei servizi di supervisione interna delle Nazioni Unite è stato attivato. Il ritiro dei fondi dall’Unrwa, sottolineano, “è pericoloso e porterebbe al collasso del sistema umanitario a Gaza, con conseguenze umanitarie e sui diritti umani di vasta portata nei territori palestinesi occupati e in tutta la regione. Il mondo non può abbandonare la popolazione di Gaza”.