“Tracce della storia”: questo il nome del progetto realizzato sul territorio di Carpi dalla Fondazione Fossoli, in collaborazione con il Governo tedesco, tramite l’Ambasciata della Repubblica Federale di Germania a Roma, che darà vita a un percorso interattivo e multimediale per aiutare i cittadini e visitatori a conoscere e comprendere ancora meglio la complessa e stratificata storia legata ai siti storici e memoriali riguardanti il Secondo conflitto mondiale. “Il progetto – spiega Marzia Luppi, direttrice della Fondazione Fossoli – prevede l’installazione di QR Code in 20 luoghi della città in cui sono avvenuti fatti o hanno avuto sede istituzioni dell’epoca, installazioni che potranno coinvolgere anche altri edifici che la ricerca storica riterrà utili a un percorso storico-narrativo del periodo”.
Sono così stati installati, con l’assenso dei proprietari degli edifici e della Sovrintendenza, 20 rettangoli di porcellana, simili ai numeri civici già in essere, contenenti la scritta Percorsi della memoria, il logo della Fondazione Fossoli e il QR Code. Inquadrando il QR Code con la fotocamera del proprio dispositivo, il visitatore potrà leggerne la storia, ciò che è avvenuto in quello specifico luogo e avere una mappa della città con la posizione degli altri luoghi del percorso storico museale, che hanno svolto un ruolo negli anni compresi fra il 1940 e il 1945. Tra i luoghi storici figurano il Campo di deportazione di Fossoli, il Museo Monumento al Deportato, l’ospedale Ramazzini, requisito nel 1943 dal Comando tedesco per tre dei suoi quattro padiglioni, il palazzo Barbieri, sede dal 1944 della Guardia nazionale repubblicana che lì imprigionava e torturava gli oppositori del regime e i partigiani combattenti, il Campo vecchio di via dei Grilli che ospitò i prigionieri alleati, prima della completa demolizione, il Muro del ricordo con la lapide di Piero Calamandrei, Villa Richeldi che ospitò il Comando militare tedesco, la Sinagoga, la parrocchia di Fossoli legata al ricordo di don Venturelli e il palazzo vescovile che evoca il lavoro di mediazione dell’allora vescovo mons. Dalla Zuanna. I QR Code sono gestiti dalla piattaforma informatica Vemo, che consentirà il costante aggiornamento dei contenuti, che saranno presenti in lingua italiana, inglese e tedesca. Inoltre il progetto prevede il coinvolgimento degli studenti della classe 3ªT del Liceo “Manfredo Fanti” di Carpi, i quali, attraverso lo studio dei siti, diventeranno guide per chi parteciperà alle visite guidate.