“Le immagini di Ilaria Salis che entra nell’aula di tribunale a Budapest tenuta al guinzaglio con una catena sono inaccettabili per una Europa fondata sui diritti dell’uguaglianza e sul rispetto per la vita”. Così Emiliano Manfredonia, presidente nazionale delle Acli e della Federazione Acli internazionali, ha commentato le immagini della donna italiana detenuta in Ungheria che hanno fatto il giro del mondo. “Davvero possiamo permettere che un Paese che fa parte dell’Unione europea possa trattare un cittadino europeo in questo modo?”, ha continuato Manfredonia. “A questo si aggiungono le testimonianze del padre che racconta le condizioni di vita nel carcere di Budapest che sta affrontando Salis: segregazioni ed umiliazioni che vanno oltre qualunque accusa di reato. Una vergogna di cui noi europei dobbiamo farci carico e ancora di più le istituzioni. Non è solo una mera vicenda che riguarda il trattamento dei detenuti, c’è un risvolto politico profondo su ciò che significa l’applicazione dei diritti umani che per l’Europa è fondante”, ha concluso Manfredonia.