Questa mattina l’arcivescovo di Rossano-Cariati, mons. Maurizio Aloise, ha visitato la comunità della casa di reclusione di Corigliano Rossano. Un appuntamento oramai tradizionale quello di mons. Aloise che è stato accolto con grande gioia ed entusiasmo da parte sua della comunità detenuta che di tutti gli operatori. La giornata si è aperta con la celebrazione eucaristica, presieduta dall’arcivescovo e concelebrata dal cappellano dell’Istituto, don Clemente Caruso, a cui ha preso parte una nutrita delegazione di detenuti dei settori di media e di alta sicurezza, nonché il direttore penitenziario, Luigi Spetrillo, il comandante di reparto, Elisabetta Ciambriello, e gli agenti della polizia penitenziaria assieme a una rappresentanza del personale amministrativo e dei volontari.
Il presule, nella sua omelia, a partire dalla figura di San Giovanni Bosco, del quale oggi la Chiesa celebra la Memoria, ha aiutato i presenti a riflettere sulla necessità ed urgenza di riscoprire l’adultità della fede a partire dal richiamo di Gesù nel Vangelo odierno di “ diventare bambini”.
Un’omelia particolarmente toccante che ha visto soprattutto i detenuti coinvolti ed interessati. Anche il loro indirizzo di saluto rivolto all’inizio della celebrazione e la lettura dialogata dell’Inno alla Carità di San Paolo li ha visti protagonisti, così come avviene per loro in ogni proposta da parte della comunità educante, e non come semplici spettatori passivi. Al termine della celebrazione i detenuti hanno fatto dono a mons. Aloise di un calice realizzato con cartoncino che andrà ad arricchire l’esposizione degli altri oggetti, realizzati con la medesima tecnica, già precedentemente donati dai detenuti e che ricordano ogni giorno di questa parte di Chiesa ferita che sta molto a cuore del suo pastore. La giornata si è conclusa con il pranzo preparato ed offerto dall’Istituto alberghiero di Rossano alla presenza del dirigente scolastico, Saverio Madera, dei docenti e degli alunni della medesima scuola.