“Ogni accusa di abuso sessuale o cattiva condotta imputata a un membro del clero, di un ordine religioso o di un agente pastorale è presa in considerazione come una questione urgente che richiede una seria attenzione”. È quanto scrive in una nota il presidente dei vescovi canadesi, mons. William T. McGrattan, vescovo della diocesi di Calgary, in merito alle accuse di violenza sessuale nei confronti del card. Gérald Cyprien Lacroix, arcivescovo del Quebec. In una dichiarazione diffusa dalla Conferenza episcopale, mons. McGrattan auspica “un processo giusto”. “Il 25 gennaio 2024 – scrive nella nota mons. McGrattan -, è stato riportato dalla stampa che il nome del card. Gérald Cyprien Lacroix è stato recentemente aggiunto a un elenco di sacerdoti e operatori pastorali accusati di abusi sessuali in un’azione legale collettiva contro l’arcidiocesi del Quebec”. Il cardinale ha rilasciato un comunicato negando “categoricamente” le accuse e comunicando la sua decisione di ritirarsi temporaneamente dalle attività nella sua diocesi. Il presidente della Conferenza episcopale ricorda che Papa Francesco ha stabilito “una procedura chiara da seguire quando viene mossa un’accusa contro un vescovo” e che, a seguito anche delle indicazioni contenute nel Motu Proprio “Vos estis lux mundi”, anche i vescovi del Canada hanno istituito un sistema di denuncia di abusi sessuali o di insabbiamento da parte di un vescovo cattolico. Nel 2018 la Conferenza episcopale canadese ha pubblicato delle Linee guida per “aiutare le diocesi a sviluppare le proprie politiche e i propri protocolli per prevenire gli abusi sessuali e sostenere le vittime sopravvissute”.
In un comunicato, la diocesi del Quebec afferma di accogliere “con favore” la decisione del card. Lacroix. E aggiunge: “Anche se quanto gli viene contestato resta poco chiaro e l’identità del denunciante è sconosciuta, i responsabili della diocesi hanno comunque avviato un processo interno alla Chiesa previsto dal Motu Proprio Vos estis lux mundi. La fase di rendicontazione al Santo Padre è stata completata e si attende l’esito dell’iter in corso”. Nel comunicato, i leader e i membri della Chiesa cattolica del Quebec “condannano fermamente qualsiasi comportamento che violi la dignità umana. Ribadiamo il nostro fermo impegno a prevenire azioni che danneggiano l’integrità morale, spirituale e fisica dei nostri fratelli e sorelle”.