“In ascolto di ciò che lo Spirito dice anche alla nostra Chiesa che è in Cagliari, invito con accorato appello tutte quelle donne e quegli uomini che hanno risposto con generosità alla chiamata a seguire i consigli evangelici, perché ciascuno, con il proprio carisma sia madre e padre, capaci di generatività e di vita nuova, siano come Cristo ‘luce’ per illuminare coloro che stanno nelle tenebre per condurli alla pienezza della gioia pasquale. Siano essi realmente segno visibile e credibile del Regno di Dio che viene nel nostro tempo, così che ogni loro attività, ogni loro azione, ogni loro preghiera, siano vissuti con lo stesso afflato generoso e operoso del ‘sì’ di Maria che ‘ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore’ e premurosa si è recata, ‘in fretta’ alla casa di Elisabetta, per mettersi a servizio della vita nascente, Lei che già portava e custodiva nel suo grembo la vita palpitante del Salvatore”. Lo ha scritto mons. Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari e segretario generale della Cei, nella lettera diffusa in occasione della 28ª Giornata mondiale della vita consacrata che si celebra venerdì 2 febbraio.
A Cagliari, l’appuntamento è fissato per le 14 presso il Santuario di N.S. di Bonaria: si inizierà con un momento di fraternità seguito alle 15 dalla benedizione delle candele e dalla processione che aprirà la celebrazione eucaristica presieduta alle 16 dall’arcivescovo.
“Quest’anno – sottolinea mons. Baturi – la XXVIII Giornata mondiale della vita consacrata prende il significato di un vero e proprio preludio della celebrazione del prossimo Giubileo del 2025, con il motto ‘Pellegrini di speranza’, indica e propone i nuovi impegni che attendono tutti i cristiani, anche coloro che hanno abbracciato la vita consacrata, in considerazione del momento storico presente: da una parte travagliato dalle guerre, dall’odio fra popoli fratelli e dall’altra invocante pace e dialogo tra tutti i popoli della terra”. “È necessario e urgente – ammonisce l’arcivescovo – che attraverso la cultura ispirata al Vangelo di Gesù Cristo vengano riaffermati i diritti di ogni uomo, di ogni donna, di ogni bambino, e la tutela della dignità di ogni persona nella miriade di situazioni storiche, nelle quali ciascuno opera”. “La vita consacrata – aggiunge mons. Baturi – è per il mondo un dono che viene dall’alto, una generazione dello Spirito, è come una lampada posta su un alto monte per brillare e far risuonare la voce di Dio che presenta suo Figlio e annuncia di ascoltarlo” così che possa “illuminare la strada all’umanità con la luce della sua Parola”.