“Come organizzazioni umanitarie, siamo profondamente preoccupati per il fatto che alcuni dei maggiori donatori abbiano deciso di sospendere i finanziamenti all’Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l’Occupazione (Unrwa), il principale fornitore di assistenza per milioni di palestinesi a Gaza e nella regione, proprio nel momento in cui si sta verificando un rapido peggioramento della catastrofe umanitaria nella Striscia”. E’ l’appello contenuto in una lettera firmata da numerose organizzazioni umanitarie tra cui Save the Children, Oxfam, Caritas internationalis, ActionAid, Norwegian Refugee Council, Diakonia, Médecins du Monde, Intersos, Plateforme des Ong françaises pour la Palestine, Norwegian Church Aid, DanChurchAid, American Friends Service Committee, che esortano i Paesi donatori a “confermare il sostegno al lavoro vitale che l’Unrwa e i suoi partner svolgono”. “La sospensione dei finanziamenti da parte dei Paesi donatori avrà un impatto sugli aiuti salvavita per oltre due milioni di civili, di cui più della metà sono bambini, che dipendono dal sostegno dell’Unrwa a Gaza. La popolazione rischia di morire di fame, di affrontare una carestia e di essere colpita da epidemie, a causa dei continui bombardamenti indiscriminati di Israele e della privazione degli aiuti a Gaza”, affermano.
Le organizzazioni umanitarie accolgono con con favore la rapida indagine dell’Unrwa sul presunto coinvolgimento di alcuni membri del personale delle Nazioni Unite negli attacchi del 7 ottobre. “Siamo allibiti di fronte alla decisione sconsiderata di tagliare un’ancora di salvezza per un’intera popolazione proprio da parte di alcuni dei Paesi che avevano chiesto di intensificare gli aiuti a Gaza e di proteggere gli operatori umanitari mentre svolgono il loro lavoro – sottolineano -. Questa decisione arriva mentre la Corte internazionale di Giustizia ha ordinato un’azione immediata ed efficace per garantire la fornitura di assistenza umanitaria ai civili di Gaza”. Le organizzazioni ricordano che sono già stati uccisi 152 membri del personale Unrwa e danneggiate 145 strutture dai bombardamenti. L’Unrwa – ricordano – “è la più grande agenzia umanitaria a Gaza e il suo lavoro non può essere svolto da altre agenzie che operano a Gaza. Se le sospensioni dei finanziamenti non saranno revocate, rischiamo di assistere al completo collasso della già limitata risposta umanitaria a Gaza”. Si stima che siano oltre un milione gli sfollati palestinesi che si rifugiano nei 154 centri di accoglienza dell’Unrwa o nei dintorni, per i quali l’agenzia e le organizzazioni umanitarie hanno continuato a lavorare in circostanze quasi impossibili per fornire cibo, vaccinazioni e acqua potabile.