Dal 1° al 7 gennaio 2024, 50 giovani ucraini saranno in Italia, dopo aver partecipato all’Incontro europeo di Taizè a Lubiana. Accompagnati dai rappresentanti dell’Ufficio della pastorale giovanile della Chiesa ucraina greco-cattolica e provenienti dalle diocesi greco-cattoliche dell’Ucraina centrale e sud-orientale, Kyiv, Kharkiv, Kherson, Odessa, Donetsk, tra le aree del Paese più colpite dal conflitto. “Sono soprattutto giovani donne, perché gli uomini maggiorenni non possono lasciare l’Ucraina. Alcuni di loro sono figli di militari ucraini uccisi in guerra, tutti sofferenti dell’orrore della guerra”, spiega una nota dell’Azione cattolica italiana. “Saranno accolti dalle Ac diocesane di Bologna e Vicenza e ospitati in famiglie e in strutture messe a disposizione dalle diocesi. Non è un semplice gemellaggio. È un’occasione di fraternità e condivisione, una possibilità di incontro e testimonianza, con chi ha vissuto e vive sulla propria pelle gli orrori della guerra. Ma sarà anche un’occasione di socialità tra giovani di Paesi diversi fatta di appuntamenti culturali e momenti di spiritualità, festa e conoscenza dei territori e delle comunità diocesane, in modo particolare con le comunità ucraine delle due città italiane”.
Il pomeriggio di domani, giovedì 4 gennaio, alle 18, per tutti l’appuntamento è a Bologna presso l’arcivescovado per l’incontro pubblico con il cardinale Matteo Zuppi, pastore della città emiliana e presidente della Conferenza episcopale italiana. “Per dire insieme – dicono i giovani di Ac – ancora una volta che di fronte alla barbarie della guerra in corso in Ucraina, come a Gaza o nello Yemen, e in troppe altre parti del mondo, non bisogna mai rassegnarsi né smettere di pregare perché torni la pace”. L’iniziativa si pone nell’ambito delle attività per la pace che l’Azione cattolica italiana porta avanti anche attraverso la sua adesione al Mean – Movimento europeo di azione nonviolenta.