“Non consultarti con le tue paure, ma con le tue speranze e i tuoi sogni. Non pensate alle vostre frustrazioni, ma al vostro potenziale irrealizzato. Non preoccupatevi per ciò che avete provato e fallito, ma di ciò che vi è ancora possibile fare”. “Incoraggiati da queste parole di Papa Giovanni XXIII”, in occasione del summit Italia-Africa a Roma, che punta a stringere nuovi partenariati con i Paesi africani, “ci preme sottolineare l’importanza e l’urgenza di credere davvero nella possibilità concreta di costruire un mondo più giusto e sostenibile”, si legge in una nota dell’Opam.
Infatti,” in un momento critico come quello che stiamo vivendo, la fame di energia e le relazioni sempre più complicate con i Paesi tradizionalmente fornitori di gas e idrocarburi – il riferimento è chiaramente alla Russia e alla guerra in Ucraina -, rischiano di fare prendere il sopravvento alla paura come cattiva consigliera”.
Così, si parla in queste ore di un nuovo “Piano Mattei” per “rilanciare una nuova stagione di sviluppo e cooperazione tra Italia e Africa, ma basata su fonti energetiche vecchie, ovvero gli idrocarburi”. Invece, prosegue l’Opam, “noi crediamo nell’urgenza di mettere al centro le speranze e i sogni che da 50 anni condividiamo con le comunità africane con cui abbiamo stretto rapporti di amicizia vera e reciprocità. La società civile africana in vista del summit, si è espressa attraverso la voce di 40 Ong che hanno presentato una serie di richieste da sottoporre ai leader italiani e africani presenti al vertice, tra cui: garantire l’inclusione della società civile africana nei processi decisionali, ma anche ‘adottare un approccio integrato’ che tenga conto sia delle questioni energetiche che di quelle climatiche”.
“Crediamo fortemente nel ‘potenziale irrealizzato’ dell’umanità”, conclude l’Opam.