“Dio ci ama e ci aspetta sempre”. A ripeterlo, e a farlo ripetere, a più riprese, è stato il Papa, durante l’udienza ai cresimandi di Bari, in Aula Paolo VI, in cui ha citato l’esempio “di un ragazzo come voi, un tipo davvero speciale: si chiamava Carlo, Carlo Acutis”. “È vissuto a Milano”, ha ricordato Francesco: “Purtroppo è morto molto giovane, nel 2006, a soli 15 anni, ma nella sua vita ha fatto in pochi anni moltissime cose belle. Soprattutto era appassionatissimo di Gesù; e poiché era molto bravo a muoversi in internet, l’ha utilizzato a servizio del Vangelo, diffondendo l’amore per la preghiera, la testimonianza della fede e la carità verso gli altri. Tre cose importanti – preghiera, testimonianza e carità – che Carlo ha vissuto con tanto impegno: stava molto tempo con Gesù, specialmente nella Messa, a cui partecipava ogni giorno, e pregava davanti al Tabernacolo, per poi annunciare a tutti, con le parole e con gesti d’amore, che Dio ci ama e ci aspetta sempre”. “Andate da Gesù, incontratelo, e poi dite a tutti che è bello stare con lui, perché ci ama e ci aspetta sempre!”, l’invito finale.